Atletica, il 15 maggio Semenya si presenterà davanti alla Corte europea

La sudafricana Caster Semenya, campionessa del mezzofondo a cui e' stato impedito di partecipare ad alcune gare perche' rifiuta le cure per abbassare i livelli di testosterone, ha chiesto aiuto per finanziare la sua battaglia legale contro questa regolamentazione. Affetta da iperandroginia, Semenya e' stata a lungo contestata per la sua identita' sessuale prima che la federazione mondiale definisse la situazione e dettasse la regola contestata . "Ci mancano i fondi. Abbiamo molti esperti che vengono e che dobbiamo pagare", ha detto Semenya in una conferenza stampa a Johannesburg, precisando che l'udienza che la riguarda davanti alla Corte europea dei diritti dell'uomo e' prevista per il 15 maggio. "Quindi qualsiasi cosa tu possa fare, fa un'enorme differenza" . La Corte europea dei diritti dell'uomo (Cedu) ha accettato a novembre di esaminare il caso della due volte campionessa olimpica degli 800 metri (2012, 2016). La 33enne aveva gia' vinto una lunga battaglia legale a luglio, quando la Corte europea dei diritti dell'uomo si era pronunciata a suo favore in primo grado contro la Svizzera, stabilendo che l'atleta era vittima di discriminazione. Ma le autorita' svizzere, appoggiate dalla Federazione internazionale di atletica leggera (World Athletics, ex Iaaf), avevano annunciato l'intenzione di portare il caso davanti alla Grande Camera della Cedu, una sorta di organo di appello le cui decisioni sono definitive.