Milan, come sarà il nuovo stadio a San Donato
Dopo l'acquisto del terreno, il club rossonero vuole definire il progetto entro il 2026 per poi inaugurare l'impianto tra il 2028 e il 2029
Nonostante Milano, tramite il sindaco Sala, cerchi in tutti i modi di tenere aperta l'ipotesi San Siro, il Milan avanza a vele spiegate sul progetto San Donato: ieri la notizia dell'acquisto del terreno, dichiarazione d'intenti fondamentale per andare avanti sul fronte del nuovo stadio. In ordine cronologico il prossimo passo prevede, entro fine mese, la comunicazione, da parte del sindaco Squeri, della partenza del progetto al Consiglio comunale di San Donato che dovrà votare al riguardo (questione comunque non dirimente). Senza contare il confronto coi cittadini, di cui una parte è contraria alla costruzione di uno stadio a 800 metri dall'abbazia di Chiaravalle senza contare l'impatto ecologico.
Il Milan, invece, ora si impegnerà a definire il progetto dell'impianto entro il 2026 in modo da far partire immediatamente dopo i lavori di costruzione. Nonostante più volte sia stato indicato come obiettivo giocare la prima partita nel nuovo stadio nel 2028, secondo la Gazzetta dello Sport è più probabile uno slittamento all'anno successivo quando, tra l'altro, il Milan compirà 130 anni.
Ricapitolando le caratteristiche del nuovo impianto, invece, prevista una capienza di 70.000 spettatori, due anelli, posti premium e vip (ma tutti i seggiolini avranno comunque una seduta più larga rispetto alla media degli stadi italiani), maxischermi da record e ovviamente ristoranti e aree dedicate alle famiglie. Novità anche per le squadre, visto che ci saranno spogliatoi da 1.000 metri quadrati con palestra e vasche per la crioterapia.
Non solo stadio, il progetto abbraccerà pure l'area circostante dove sarebbe costruita la nuova sede rossonera, un Milan store, un hotel e un distretto per l'intrattenimento da 3.000 posti oltre a un energy center per produzione di energia elettrica in modo sostenibile.