Nove vittorie su nove giganti disputati. È questa la statistica sbalorditiva di Marco Odermatt che nemmeno a Bansko ha lasciato qualcosa agli avversari confermandosi uno dei più grandi interpreti della storia della Coppa del Mondo di sci alpino. Il talento svizzero ha completato la competizione in 2'15"75 distanziando di quasi un secondo il norvegese Alexander Steen Olsen e l'austriaco Manuel Feller, mentre l'Italia si è dovuta affidare alla rimonta di Filippo Della Vite, decimo dopo un'ottima seconda manche.
Prima manche in pieno controllo per l'elvetico che, su una Bănderitsa totalmente ghiacciata, ha deciso di prendersi le giuste precauzioni facendo la vera differenza soltanto nel terzo intermedio dove ha inflitto mezzo secondo a tutti gli avversari prima di subire il ritorno di Alexander Steen Olsen.
Il giovane norvegese è apparso l'unico veramente in grado di impensierire il 26enne di Buochs recuperando quei cinque decimi in vista dell'arrivo tanto da fermarsi a 35 centesimi dalla vetta. Terzo posto e andamento inverso per l'austriaco Manuel Feller che ha perso nell'abbrivio conclusivo accumulando 47 centesimi di ritardo davanti al croato Filip Zubcic e al connazionale Stefan Brennsteiner.
Male gli azzurri con Luca De Aliprandini che ha ottenuto il quattordicesimo posto parziale a 1"85 da Odermatt, mentre Filippo Della Vite non è andato oltre il sedicesimo dopo esser rimasto a lungo in scia dei migliori e aver pasticciato sui dossi conclusivi tanto da patire un ritardo di 1"96 da provar a recuperare nella seconda discesa. Ancor più indietro Giovanni Borsotti e Alex Vinatzer, giunti rispettivamente ventesimo e ventinovesimo in una prova sottotono.
Seconda manche da urlo per Odermatt che, nonostante diversi errori, si è scatenato su una pista che con il passaggio degli atleti si è rovinata. Il fuoriclasse rossocrociato ha rischiato di uscire diverse volte sul muro dovendo ricorrere allo sci interno che più volte lo ha salvato nel corso della stagione. Ciò gli ha permesso di scatenarsi nell'abbrivio finale precedendo Steen Olsen e Feller, lontani rispettivamente 91 centesimi e 1"08.
Se il norvegese è andato in crisi sull'ultimo muro dove, grazie soltanto a una mossa da equilibrista, è riuscito a rimanere in pista su un dosso, l'austriaco non ha lesinato le proprie energie commettendo qualche imprecisione che gli hanno negato un risultato migliore. Ancor più lontani Brennsteiner e Zan Kranjec che hanno completato la top five sfruttando anche l'eccessiva pressione posta sul fondo da Zubcic.
Cambio di marcia per Filippo Della Vite che, su un tracciato più filante e di conseguenza adatto alle proprie caratteristiche, non ha commesso alcun errore giungendo al traguardo con il quinto tempo di manche terminando in 2'17"76. Un tempo che gli è valso la decima piazza assoluta e qualche rimpianto rispetto alla prima manche precedendo i compagni di squadra Giovanni Borsotti e Luca De Aliprandini, diciassettesimo e ventitreesimo.