Tennis, Sinner: "Critiche? Ci saranno sempre, vanno affrontate con la giusta mentalità"
L'azzurro in vista del debutto all'ATP 500 di Rotterdam: "Indoor sarà totalmente diverso, Van de Zandschulp ottimo giocatore"
Jannik Sinner è pronto a una nuova avventura dopo il leggendario trionfo all'Australian Open. Settimana prossima il tennista azzurro debutterà all'ATP 500 di Rotterdam e nella conferenza stampa di presentazione è tornato ad affrontare anche l'argomento delle critiche, con particolare riferimento a quelle ricevute per non aver preso parte alla fase a gironi della Coppa Davis, poi vinta dall'Italia: "Le critiche ci sono e ci saranno sempre, non puoi fare contenti tutti - ha detto l'altoatesino -. Devi affrontarle con la giusta mentalità. Nel 2022 avevo perso contro Alcaraz allo US Open in cinque set. Avevamo finito tardi, ero andato in Davis, ma non avevo giocato al 100%. L'anno scorso la situazione non era uguale, ma simile. Ho pensato che fosse meglio lasciare che giocassero gli altri per arrivare pronto alla fine della stagione".
Jannik si è poi soffermato sull'impegno che lo attende nei prossimi giorni e sul suo primo sfidante, Botic Van de Zandschulp, che guarda caso è lo stesso contro cui aveva iniziato la trionfale cavalcata di Melbourne: "Non sarà facile, Botic è un avversario duro. Non guardo oltre in tabellone, mi concentro sul primo turno. Dovrei giocare mercoledì, perciò ho ancora un po' di tempo per preparare il match. Giocare indoor è totalmente diverso e Botic è un ottimo giocatore, lo rispetto molto. Il pubblico chiaramente sarà per lui, ma ci sarà una bella atmosfera e sarà un piacere per me farne parte. Di solito mi piace giocare al coperto, qui il campo è abbastanza veloce. Entrambi proveremo a servire al meglio, poi vedremo come andrà".
Sinner ha infine spiegato chi sarà al suo fianco in Olanda e chi invece farà parte del team per Indian Wells, che scatterà a inizio marzo: "Qui ci saranno Simone Vagnozzi e Giacomo Naldi. Poi a Indian Wells, che è un torneo più grande, ci saranno anche Darren Cahill e Umberto Ferrara. Ogni tanto mi piace partecipare a un torneo con un team più ristretto. Si parla anche di più, quando magari sei a tavola o giochi a carte".