Duecento gol in Serie A, a meno cinque da Roby Baggio. Ciro Immobile è già nella storia degli attaccanti italiani: quattro volte capocannoniere del massimo campionato, una in Serie B e, per non farsi mancare nulla, anche il podio più alto dei bomber, in coppia con Aduriz, dell'Europa League del 2018. Sì, è decisamente nella storia ma lui vorrebbe tornare anche protagonista della cronaca. Cagliari è un buon punto di partenza per poter, per esempio, far pensare a Spalletti che un ritorno all'antico, in Nazionale, potrebbe anche essere un modo per risolvere il problema azzurro della punta centrale.
Il ct ha in testa una punta alla Retegui o, nel caso tornasse titolare, Scamacca. Attaccanti centrali, di peso, capaci di difendere il pallone e di farsi largo in area di rigore. In alternativa c'è sempre l'idea della punta mobile, quella associativa e di movimento alla Raspadori. Immobile sembra uscito dal giro, per i problemi fisici degli ultimi tempi e perché, ricordiamolo, tra pochi giorni compie 34 anni che, nel calcio, a meno che tu non faccia il portiere, sono troppi...
Da qui alla fine della stagione, e quindi a Euro 2024, mancano circa quattro mesi. C'è tempo, acciacchi permettendo, per aiutare Sarri a portare la Lazio a un posto Champions e a convincere Spalletti a puntare sull'usato sicuro. Ciro ha già vinto un Europeo pur sembrando un corpo estraneo in una Nazionale, quella di Mancini, basata sul fraseggio. La sua capacità di attaccare gli spazi in profondità, però, è stata una delle chiavi della vittoria azzurra e si adatta a qualsiasi vestito tattico. La sensazione è che le porte della Nazionale non siano per niente chiuse. Dipenderà tutto da lui e da quanto saprà dare garanzie di continuità, soprattutto a livello fisico.