JUVENTUS

Juventus, Danilo non molla: "Scudetto? Lotteremo fino alla fine"

Il capitano bianconero a 360°: "Vogliamo tornare a essere rispettati. Futuro? Voglio finire la carriera in Europa"

Danilo prova a suonare la carica nel momento forse più difficile della stagione per la sua Juventus: "La società è impegnata nella sostenibilità finanziaria, sta pensando a lungo termine - le paroel del capitano bianconero a TNT Sports Brasil -. Sento che questo è l'anno zero, un nuovo inizio. Vogliamo tornare in Champions League e a essere rispettati in tutto il mondo del calcio. Naturalmente vogliamo anche lottare per il titolo fino alla fine, proprio come in Coppa Italia".

LA FASCIA DI CAPITANO

Danilo si è confessato a 360°, a cominciare dal suo ruolo di capitano nel club: "È motivo di grande orgoglio. Una squadra di grande tradizione come la Juventus è sempre stata ben rappresentata a lungo da giocatori italiani, ma quest'anno sono diventato capitano della squadra. Questo per la mia esperienza in altri campionati e paesi, per il mio modo di comunicare con i compagni, con gli arbitri e con l'universo Juve. Il fatto che la decisione dell'allenatore sia stata accettata così bene, soprattutto dai miei compagni di squadra, mi riempie di orgoglio. Mi sento parte del club, della città e delle sue tradizioni".

BUFFON, CR7 E... GATTI

Il brasiliano si è poi soffermato a parlare di due leggende bianconere come Buffon e Cristiano Ronaldo: "Gigi è stato un giocatore che ho sempre ammirato molto, ma dopo averlo visto da vicino, dopo averlo avuto nel mio quotidiano, posso dire che è il mio più grande idolo nel calcio. È la persona con cui mi identifico per quanto lavora duramente, per quanto è umile, per quanto cerchi di condurre una vita normale nonostante sia stato un uomo di calcio impareggiabile. Era un giocatore che dava molta energia, molto vigore, molta grinta.. Quando parlava aveva un'aura diversa. Un altro idolo è Cristiano, per il modo in cui ha sempre vissuto la sua carriera e si è curato come un vera azienda. Forse è unico nel calcio, lo fa da molto tempo, da molto prima che ci fossero così tante notizie come oggi". Poi una riflessione su un compagno attuale, Federico Gatti: "È un giocatore forse quattro anni fa giocava ancora nelle categorie amatoriali e da un momento all'altro si è ritrovato alla Juventus, poi in Champions League e nella Nazionale italiana, un mondo molto diverso da quello a cui era abituato. Ricordo che quando è arrivato stava cercando casa, mi disse di averne trovata una vicino all'aeroporto di Torino. Ho subito pensato che non fosse un posto dove di solito alloggiano i calciatori della Juventus, che preferiscono più il centro città o verso la Collina. Mi disse che era quello che gli conveniva di più in quel momento. Era appena arrivato, non aveva un contratto stratosferico. Ho pensato che a volte gli insegnamenti nella vita arrivano quando meno te lo aspetti".

IL FUTURO

"Non sto ancora pensando di tornare. L'América Mineiro è stato il mio primo club e penso che quello che ha fatto Moisés (anche lui cresciuto nell'América e tornato a gennaio dopo aver girato il mondo, ndr) sia stato molto bello: tornare alle origini e chiudere il cerchio. Io però sto pensando di finire la mia carriera in Europa".