VERSO VERONA-JUVENTUS

Juve, Allegri: "Non è un buon momento, bisogna migliorare nei dettagli"

L'allenatore bianconero presenta la sfida del Bentegodi: "Gara complicata. Vlahovic è recuperato"

Un solo punto nelle ultime tre partite, l'Inter che scappa via nella lotta scudetto e il Milan che si fa sotto e minaccia il secondo posto. La Juventus, impegnata sabato alle 18 al Bentegodi, contro il Verona deve tornare alla vittoria per dare un calcio alla crisi. "Sicuramente aver fatto un punto in tre partite non è un bel momento soprattutto aver fatto un punto in due partite in casa. La partita di Verona è sempre complicata - ha spiegato Massimiliano Allegri -. Perché è un campo difficile e loro non stanno facendo male, anzi. Baroni sta facendo un ottimo lavoro nelle condizioni di difficoltà in cui è. Bisogna fare una buona partita, dobbiamo avere un atteggiamento migliore non come prestazione ma nei dettagli". Sulla coppia Chiesa-Vlahovic: "Domani dovrò valutare. Avrò quattro attaccanti perché rientrerà Vlahovic poi avrò Chiesa, Yildiz e Milik. Kean sta lavorando e speriamo di averlo il prima possibile".

LA CONFERENZA DI ALLEGRI
Trasferta molto importante perché arriva nel primo momento difficile della stagione. Su cosa avete lavorato?

"Sicuramente aver fatto un punto in tre partite non è un bel momento soprattutto aver fatto 1 punto in due partite in casa. La partita di Verona è sempre complicata. Perché è un campo difficile e loro non stanno facendo male anzi. Baroni sta facendo un ottimo lavoro nelle condizioni di difficoltà in cui è. Bisogna fare una buona partita, dobbiamo avere un atteggiamento migliore non come prestazione ma nei dettagli".

Dobbiamo aspettarci un ribaltone tattico come 7 anni fa a Firenze?
“Continueremo così perché non sono 3 risultati negativi che possono cambiare l’andamento della stagione. Quando cambiammo sette anni fa dopo la sconfitta di Firenze avevamo 7 punti di vantaggio, perdendo a Firenze andammo a 4 punto di vantaggio. In quel momento c'era bisogno di cambiare. Ora non c'è bisogno di cambiare. Le prestazioni sia con l'Udinese, con l'Empoli e con l'Inter sono state prestazioni che vanno in linea con quella che è stata la stagione. Abbiamo pagato nei dettagli che hanno fatto la differenza, bisogna avere maggiore attenzione nella cura dei particolari. Non puoi prendere gol su palla inattiva come contro l'Udinese o come il gol che abbiamo preso a Milano".

Domani torna la coppia Chiesa-Vlahovic?
"Devo valutare. Per quanto riguarda Federico sta venendo da un periodo di un mese e mezzo in cui alterna dei momenti tra partite e allenamenti e sta trovando una condizione migliore e sarà molto importante per il nostro finale di stagione. Domani dovrò valutare. Avrò quattro attaccanti perché rientrerà Vlahovic poi avrò Chiesa, Yildiz e Milik. Kean sta lavorando e speriamo di averlo il prima possibile".

Sono 1000 giorni che la Juve non vince un trofeo: cosa ne pensa e quanto manca secondo lei al prossimo trofeo?
"Non è frustrante. Sono stato fortunato ad avere squadre importanti che mi hanno regalato questi trofei. Quando chiudi dei cicli e ne apri altri. Le cose cambiano a seconda del punto di vista, dai un valore o un altro. È vero che sono 3 anni che non vinciamo. C'è la Coppa Italia, non ci hanno fatto giocare la Champions non per demeriti della squadra ma per altre problematiche. La società, da quando sono tornato, ha chiesto determinate cose e le stiamo portando avanti con i nuovi dirigenti. Al netto di ciò, la Juventus dal 2011 non è mai rimasta fuori dalla Champions, parlando di risultati sportivi. Sembra roba da poco quando ristrutturi. Ci sono state anche squadre con 6-7 anni senza Champions. Non è scontato. La Juve era abituata a vincere trofei, quando non vinci non è frustrante, ma devi fare qualcosa in più per tornare a vincere e ci sono pure gli avversari. Ma si è sempre garantita la Champions, che è un buon obiettivo. Al momento non ci siamo ancora, mancano tanti punti, bisogna tornare a farne".

Cosa potrà essere la Juve del futuro?
"Credo che bisogna fare un passo alla volta, cercando di finire bene questa annata. Le prestazioni non sono state tanto diverse, abbiamo vinto delle partite all'ultimo minuto e ci sono momenti in cui le cose possono andare al contrario. La Juventus ha una squadra con giocatori molto giovani e ha dei dirigenti che rinforzeranno sicuramente la squadra anche perché probabilmente ci saranno più partite da giocare".

La squadra ha meno attenzione alla fase difensiva? Non vede l'ora di chiudere il discorso Champions per poter parlare del suo futuro?
"Per quanto riguarda il mio futuro, l'ho già detto che ho ancora un anno di contratto, stiamo lavorando bene quest'anno. Sulla difesa quando le cose vanno bene c'è un abbassamento dell'attenzione, il primo responsabile sono io che non ho fatto tenere alta l'attenzione".

Chiesa e Yildiz possono giocare insieme?
"Più giocatori di qualità posso mettere in campo meglio è. Poi c'è una questione di equilibri. Il calcio non è un'equazione matematica. Va valutato il momento, la condizione dei giocatori".

Che tasti ha toccato in settimana?
"In questo momento più parliamo e meno facciamo. Ora c'è da fare, fare risultato domani è impegnativo. Abbiamo analizzato le ultime partite e ho detto loro che bisogna avere più attenzione nei dettagli. Dobbiamo metterci al pari degli altri, correre più degli altri e poi abbiamo le qualità per venire fuori".

Dopo queste due settimane che idea si è fatto di Alcaraz? I progressi di Tiago Djalò?
"È un ragazzo bravo che sta crescendo, sono molto contento di quello che sta facendo. Lunedì non l'ho fatto entrare perché avevamo bisogno di altro. Djalò viene da un infortunio, sta lavorando con la squadra e magari avrà possibilità di mettersi a disposizione".

Quanto le piacerebbe ritrovarsi di fronte Antonio Conte nella prossima stagione?
"Non so dove andrà ad allenare, è un grande allenatore che ha fatto ottime cose dove ha lavorato. Per noi la cosa più importante è arrivare in fondo alla stagione, centrare la Champions, poi abbiamo una bella semifinale con la Lazio. Abbiamo tre mesi davanti da vivere con grande passione ed entusiasmo".

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