La capolista se ne va. Dopo il pari a Verona della Juve, l'Inter di Simone Inzaghi ha ora nove punti di vantaggio sui bianconeri (con una partita in meno) e viaggia spedita verso la seconda stella: "Vantaggio importante - commenta in un'intervista a La Gazzetta dello Sport Arrigo Sacchi, che si dice convinto che i nerazzurri non freneranno - Non credo che ci sia questo rischio, perlomeno considerando il modo in cui hanno giocato contro la Salernitana. Una prestazione di grande sostanza e di grande serietà".
"Non siamo ancora alla perfezione, anche perché resto convinto che nella vita si possa sempre fare di più e meglio. Però questi passi in avanti sono evidenti e convincenti", aggiunge l'ex ct, che sottolinea il grande merito di Simone Inzaghi: "Intanto devo dire che è un bravissimo ragazzo, molto educato, molto rispettoso e sicuramente preparato. E poi adesso mi sembra un allenatore più europeo. E’ migliorato, e non poco. È sulla strada giusta per diventare uno stratega. Prima era un bravissimo tattico, giocava sugli errori degli avversari. Ora crea calcio. Prima l’Inter, dopo aver segnato, si chiudeva in difesa. Adesso, invece, continua ad attaccare per fare il secondo gol. Vuol dire che l’obiettivo è il dominio del campo".
"Devo dire che adesso, per come sta in campo, l’Inter ti riempie gli occhi - continua Sacchi - È una squadra che ha un’armonia precisa, è più completa rispetto al passato perché ha più soluzioni: non si affida soltanto al classico 'difesa e contropiede'. Fa un po’ di pressing, attacca con gli esterni, non lascia tanti uomini in zona arretrata".
La mano di Inzaghi si vede tantissimo dunque e secondo Sacchi la svolta è arrivata in un momento preciso: "Penso che la finale di Champions League dell’anno scorso sia stato uno spartiacque: i nerazzurri hanno perso, ma hanno lottato fino in fondo e hanno sfiorato più volte il pareggio. Lì, probabilmente, si sono convinti di essere all’altezza di una grande squadra come il Manchester City a patto di giocare un certo tipo di calcio. E da allora i miglioramenti sono stati costanti. La difesa è sempre molto attenta, il centrocampo è uno dei più forti che sia in circolazione in Europa, i due attaccanti si completano e si muovono in funzione della squadra. E tutto questo è merito di Inzaghi".
Ora però, attenzione all'Atletico Madrid: "È un avversario difficile da affrontare, Simeone ti fa diventare matto. Ma sono certo che Inzaghi, attraverso le forti motivazioni, lo spirito di squadra e il gioco che ha saputo dare all’Inter, non ci deluderà. Anche se difficilmente il passaggio ai quarti di Champions potrà decidersi già a San Siro".