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Lippi: "ho sempre creduto nella vittoria ai Mondiali del 2006"

"Ho avuto la fortuna di avere giocatori bravi, senza i quali non si vince. Poi sono stato abbastanza bravo anche io a far entrare in testa a questi giocatori che avevamo le possibilita'. Prima di ogni manifestazione dicevo sempre ai miei 'adesso andiamo e vinciamo', perche' i giocatori devono pensare alla vittoria e non alla partecipazione, per quanto questa sia buona. Ho sempre cercato di trasmettere li''idea di vincere ". Lo dice Marcello Lippi, il ct campione del mondo con l'Italia nel 2006, intervenuto a 'Che Tempo che fa'. Lippi ha anche parlato della sua esperienza in Cina. "Ci sono andato perche' dal punto di vista economico era un'offerta eccezionale - ammette -. Sono andato prendere questi soldi. Se pensavo di vincere? Il Guangzhou era una delle migliori squadre cinesi e abbiamo vinto tre scudetti e la Champions asiatica. Ma, onestamente, ci sono andato per l'offerta economica che era, come ho detto, eccezionale". Poi, nel 2019, c'e' stato anche l'incontro al Quirinale, quando il Leader cinese Xi Jinping era in visita ufficiale e chiese e ottenne la presenza anche di Lippi. "Mi saluto' chiedendomi quando sarei tornato ad allenare la loro nazionale - racconta l'ex ct - e io gli diedi una pacca su una spalla. Se ho imparato il cinese quando ero li'? Qualche parola si', poi ho dimenticato tutto. Imparare il cinese e' impossibile". Poi, dopo aver confermato che a Viareggio lo chiamavano Paul Newman per la presunta somiglianza con l'attore americano, Lippi racconta un aneddoto dei tempi in cui ando' per la prima volta ad allenare la Juventus. "Prima di accettare l'offerta di Agnelli - rivela - sono andato sulla tomba di mio padre. L'ho fatto perche' lui, mio padre, non ha mai amato la Juve e allora io gli ho detto 'abbi pazienza, io ci vado, ma non rimanerci male'". Davvero ha detto che Zidane e' stato il calciatore piu' forte di tutti quelli che ha allenato? "Dal punto di vista tecnico era il piu' bravo - risponde -, un grandissimo calciatore. Era tecnicamente eccezionale, ha fatto parte di quella Juventus che ha vinto tutto quello che abbiamo detto prima. Un ragazzo straordinario e un grandissimo calciatore". Inevitabile riandare al trionfo nei Mondiali del 2006 in Germania. "Ho sempre creduto nella vittoria, e ho sempre cercato di trasmettere ai miei giocatori questa mentalita' - le parole di Lippi -: andare a partecipare a una manifestazione per vincere. Eravamo convinti di poter vincere questa Coppa. Io ero convintissimo e ho cercato di convincerli tutti e ci sono riuscito. Dico sempre che ho avuto due cose straordinarie nella mia vita: la mia famiglia e la Coppa del Mondo vinta in Germania. La scelta di inserire quattro attaccanti contro la Germania? In quel momento la squadra era forte e in forma, avevamo una difesa in cui non passava neanche una nocciolina. Allora ho rischiato e ho messo quattro attaccanti: e vediamo chi la vince".