Il processo per la morte di Davide Rebellin si è aperto con una decisione per certi versi a sorpresa. L'accusa che ha infatti accettato il patteggiamento richiesto da Wolfgang Rieke, il camionista che aveva investito il ciclista veneto il 30 novembre 2022, ponendo le basi per un'eventuale riduzione della pena. Se in udienza preliminare l’accordo era stato respinto, la richiesta formulata dalla difesa davanti al Tribunale di Vicenza ha trovato l'ok del pubblico ministero e prevedrebbe una condanna a 3 anni e 11 mesi di reclusione.
Gli avvocati di Rieke avrebbero richiesto anche i domiciliari invece della pena preventiva, tuttavia la decisione finale è stata rimandata all'11 marzo prossimo quando il collegio giudicante si pronuncerà sulla questione. Durante l'udienza odierna, Rieke è intervenuto leggendo alcune dichiarazioni spontanee: "È stato un errore e una tragedia - ha confessato l'autista davanti ai giudici - Mi dispiace tanto, tanto, tanto. Me ne pento, accetterò la mia pena".
Attualmente detenuto nel carcere di Vicenza, Rieke potrebbe veder accetta l'eventuale commuta della misura cautelare già prima della prossima udienza aprendo così a un suo eventuale rientro in patria non trovando però d'accordo la famiglia Rebellin che ha parlato attraverso il legale il quale, dal canto suo, ha ricordato come “la famiglia si aspetti una pena congrua”, pur ammettendo che “in questi casi è difficile dire quale possa essere”.