"Primo passo": così, intorno alla mezzanotte, scrive Markus Thuram sul suo profilo instagram. Pochi minuti e la pagina si riempie di like e, più ancora, di domande: come stai Tikus? Sì, perché in coda al successo prezioso e convincente contro l'Atletico Madrid resta nella mente dei tifosi interisti l'infortunio dell'attaccante francese, costretto a lasciare il match dopo il primo tempo. Nessuna risposta di Thuram, come scontato. A parlare ci aveva pensato poco prima Simone Inzaghi, augurandosi uno stop contenuto. La diagnosi, a caldo, recita: contrattura all'adduttore destro. Messa così, un problema contenuto, da manuale risolvibile con una settimana di "riposo" e successiva ri-atletizzazione: una quindicina di giorni insomma. Ma gli accertamenti annunciati, e di prassi, lasciano in sospeso il giudizio: solo la risonanza magnetica cui Thuram si sottoporrà giovedì mattina farà chiarezza. Diciamo, comunque, che salterà Lecce e Atalanta (recupero in calendario mercoledì prossimo), così come è presumibile anche il Genoa lunedì 4 marzo: il calendario ci proietta dunque alla sfida con il Bologna, l'impegno di campionato che precederà il ritorno con l’Atletico il 13 marzo.
Considerazioni da sottoporre, come si diceva, al giudizio degli accertamenti medici. Un'assenza sicuramente pesante ma, alla luce degli impegni previsti, sulla carta sopportabile: a Lecce, tenuto conto proprio dell'impegno di ieri sera, era già presumibile immaginare un po' di turnover da parte di Inzaghi, così come anche con il Genoa in casa. Dei tre match di campionato citati, solo quello con l'Atalanta avrebbe visto l'attacco "titolare" sicuramente schierato sin dall'inizio. D'altra parte Inzaghi fa grande affidamento su Arnautovic e, parole sue, anche su Sanchez. Il gol vittoria contro l'Atletico "pesa" molto di più dei due mancati sul morale dell'austriaco che in fase di appoggio e costruzione ha fatto comunque un buonissima partita: la rete è servita a scacciare i cattivi pensieri e a caricarlo anche in vista dei prossimi impegni che lo vedranno protagonista. Ora più che mai c'è bisogno di tutti. Anche, per esempio, di Buchanan che punta non è ma ha caratteristiche tecniche-tattiche che in fase d'attacco possono essere molto preziose: nelle prossime settimane anche il canadese troverà spazio.