IL CT SI RACCONTA

Basket, Pozzecco: "Sempre più convinto delle mie idee"

 Il ct azzurro si racconta: dalla recente delusione francese agli impegni con la Nazionale. "Dobbiamo creare una squadra, più che una selezione. Belinelli? Un campione, in estate vedremo"

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Dall'esonero con l'Asvel alla Nazionale, che guarda alle qualificazioni agli Europei e all'Olimpiade. Il ct Gianmarco Pozzecco si è raccontato al Corriere dello Sport. "L'esperienza a Villeurbanne mi ha cambiato molto, mi sono convinto ancora di più delle poche, ma chiare idee che ho della pallacanestro. Sono più consapevole della direzione in cui voglio andare come allenatore, sono io che scelgo il mio percorso: è indispensabile per come voglio vivere il basket, nella consapevolezza di aver fatto quello che ritenevo giusto".

La delusione è tanta, il ct non la nasconde e non lo ha fatto neppure con il gruppo azzurro. "A Pesaro mi sono approcciato ai miei giocatori totalmente condizionato da quello che è successo in Francia. Inutile nasconderlo, la sofferenza è stata notevole, se non inaudita. Ho delle responsabilità oggettive, certo. Eppure mi comporto sempre nello stesso modo: non mi faccio condizionare. Sono nato su un campo da basket e non ho mai pensato di dare la colpa a qualcuno se la situazione non era quella sperata. Le esperienze, sia positive che negative, aiutano a crescere".

Adesso c'è la Nazionale, con un gruppo di cui tutti parlano con entusiasmo. "Bellissimo. Abbiamo costruito qualcosa di tangibile. Stiamo bene insieme e non è una sensazione, ma un dato di fatto. Alla squadra ho detto che questo per noi è l'inizio del preolimpico e poi, speriamo, delle stesse Olimpiadi. Non possiamo non renderci conto che le prossime gare varranno le qualificazioni agli Europei. Mi fido e mi affido al senso di responsabilità dei ragazzi. So che saranno estremamente concentrati già contro la Turchia. Il nucleo è più o meno lo stesso dei Mondiali, lo abbiamo creato in un periodo così ristretto, aiuta ad essere performanti in tempi brevi. Forse così tolgo la possibilità di essere in Nazionale ad altri giocatori che lo meritano e mi dispiace. Ma abbiamo la necessità di costruire una squadra, più che una Nazionale: è il concetto prevalente rispetto alla convocazione dei migliori dodici". 

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Non senza qualche novità, come il ritorno di Tessitori. "Gli avevo detto in estate che restava uno della famiglia. Sta giocando bene e l'ho richiamato. Il campionato è il nostro bacino di utenza e questo dà possibilità a tutti di entrare in questa famiglia: oltre a Mannion, Bortolani e Flaccadori penso anche a Rossato e Totè. Ci sono sedici-diciotto giocatori nel nucleo, poi farò delle scelte".

Come quella su Belinelli. " Marco è un campione, non lo metterei mai in discussione. Inoltre è un ragazzo d'oro con cui ho un rapporto fraterno. Non c'è dubbio che meriti l'azzurro: se quest'estate verrà o meno, è una decisione che devo prendere, non adesso. E la scelta non si basa solo su quello che credo io: bisognerà vedere cosa ne pensa lui, rispettando le sue esigenze. Marco e Gallinari hanno un amore viscerale per la Nazionale, che mi commuove. Vedremo".

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