FORMULA 1

Sakhir dal giorno alla notte: la prima di Schumacher sotto il sole, Hamilton re by night

Il Gran Premio che sabato 2 marzo apre la stagione iridata compie vent'anni e vanta un albo d'oro insolitamente vario

di Stefano Gatti

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Tra i Gran Premi del Modiale di Formula Uno che scatta tra pochi giorni, quello del Bahrain che apre la stagione "gode" (e con lui tutti quelli che sognano una stagione incerta) di un pronostico inaspettatamente aperto. Certo, occorre appellarsi alla tradizione: nei primi diciannove anni si svolgimento (a Sakhir si corre dal 2004), la prova ha visto ben nove piloti diversi montare una o più volte sul gradino più alto del podio e cinque squadre tagliare per prima il traguardo con le loro monoposto. Un lusso all'insegna della... diversità (termine parecchio di moda) nella Formula Uno contemporanea. A rafforzare la statistica, la riprova dell'unica edizione del GP di Sakhir del 2020, vinto da Sergio Perez al volante della Racing Point-Mercedes, ex-Force India e futura (anzi attuale) Aston Martin.

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L'esito complessivo della tre giorni di test spegne apparentemente il sogno di un Mondiale appassionante, ma non è (ancora) il caso di fasciarsi la testa e programmare gran domeniche al mare o sui monti "tanto vince sempre Verstappen". Meglio concedere alla concorrenza del tra volte campione del mondo e della Red Bull il beneficio del dubbio: Mercedes e soprattutto Ferrari hanno comunque mostrato una buona base di partenza tra mercoledì e venerdì scorso.Gli uomini in rosso sperano che la SF-24 possa andare oltre le ottime doti della monoposto dello scorso anno nella caccia alla pole position, raramente supportate da performances sulla distanza altrettanto efficaci. Tanto è vero che l'unico successo della scorsa stagione è arrivato a Singapore al termine di una gara nella quale Carlos Sainz e la Scuderia hanno giocato d'astuzia, correndo quasi "in difesa" per mettere gli inseguitori uno contro l'altro: una bella prestazione fatta e finita, non proprio ideale per puntare a vincere su base regolare.

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Meglio tornare al Bahrain e al suo pronostico relativamente aperto. Detto del Bahrain "anomalo" del 2020 sull'outer layout di Sakhir, il ferrarista prossimo venturo Lewis Hamilton la spunta tra i piloti nello "storico" del GP del Bahrain con una bella "manita" di vittoria che batte il poker di Sebastian Vettel. Sir Lewis e la ha sostantivamente regnato tra il 2014 e il 2021, concedendosi peraltro una pausa di tre anni consecutivi della quale hanno approfittato prima il compagno di squadra Nico Rosberg nel suo anno di grazia 2016, poi lo stesso Vettel che nel 2017 e nel 2018 ha ripetuto (al volante della Ferrari) la doppietta con la Red Bull del 2012-2013.

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La Scuderia di Maranello batte tutti come squadra: sette vittorie contro le sei della Mercedes e le tre della Red Bull. Ciò che più sorprende è la gamma di piloti (e il loro numero) capace di portare al successo la Rossa. Già detto di Vettel, ad imporsi nella prima edizione del GP del Bahrain (vent'anni fa) nientemeno che Michael Schumacher.

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Insieme ad Istanbul, Sakhir è stata anche una delle piste-feticcio di Felipe Massa (doppietta 2007-2008), mentre Fernando Alonso (doppietta 2005-2006 con la Renault negli anni dei suoi due titoli iridati) vi ha colto la sua prima vittoria con la Ferrari davanti a Massa(ancora lui), per un clamoroso uno-due ferrarista da illusioni iridate perdute sulla distanza.

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La storia si sarebbe ripetuta (annessi e purtroppo anche connessi) non più tardi di due anni fa: podio alto per Charles Leclerc, secondo posto di Carlos Sainz per una doppietta seguita poi da un trend inizialmente vincente poi cancellato dalla rimonta di Verstappen e della Red Bull che avrebbero mandato in archivio le speranze iridate rosse già all'inizio della pausa estiva. A proposito di SuperMax, lo schiacciasassi olandese ha vinto una sola volte in Bahrain, dodici mesi fa.

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Chi manca all'appello? Beh, solo Jenson Button e la Brawn GP nel 2009. E se fosse proprio questo l'anno buono per la vittoria di un outsider? Statisticamente è possibile. Certo, serve una domenica (pardon, un sabato) all'insegna dell'imprevisto. Farebbe sognare l'eventuale vincitore one-off, ricordando che quindici anni fa Jenson si laureò campione del mondo... È il tempo delle illusioni, bellezza... E sta per finire!

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