Inter saldamente in testa al campionato e in attesa del recupero contro l'Atalanta che potrebbe proiettarla a +12 sulla Juventus ma i nerazzurri non dimenticano la Champions League, come conferma Lautaro Martinez alla Uefa: "Ogni trofeo è un obiettivo per un club come l'Inter". Il capitano nerazzurro descrive l'atmosfera che si vive in spogliatoio: "Facciamo parte di un gruppo di fratelli e amici che remano nella stessa direzione, sia che uno giochi o che non giochi".
Lautaro ha anche parlato di argomenti extra-calcio, più personali: "Quando sono arrivato al Racing i compagni di squadra mi hanno soprannominato 'El Toro' perché ero sempre arrabbiato e cattivo nei duelli. La frase tatuata sul braccio ('Quello che non uccide ti fortifica, ndr')? Racconta quello che ho passato da piccolo ma anche dopo, mi identifico in quelle parole. Ho vissuto momenti difficili poi ho capito che dovevo seguire il mio percorso, il calcio".
Mamma non fu contenta del primo tatuaggio, a 15 anni: "Diceva che ero troppo giovane. Ho iniziato col nome di suo padre, mio nonno Nesto. I miei tatuaggi parlano di me, della mia famiglia o di ciò che mi caratterizza".