Giornata di celebrazioni in casa Juventus. A margine dell'allenamento alla Continassa, Cristiano Giuntoli ha consegnato una maglia speciale ad Adrien Rabiot, con il numero 200, come le presenze in bianconero toccate dal francese domenica scorsa nella sfida contro il Frosinone all'Allianz Stadium. "È stato difficile all'inizio dovermi adattare a una nuova squadra in un nuovo Paese, tutti i compagni e lo staff mi hanno aiutato e accolto molto bene - ha spiegato ai canali ufficiali del club - I risultati sono arrivati ed è stato bellissimo vincere subito al primo anno. La prima volta non si scorda mai, spero di vincerne altri qua". Sul rapporto con Allegri, che ha scherzato con lui ("Ha già capito, perché è un ragazzo intelligente. Ci offrirà una bella cena"): "Mi voleva già prima del mio arrivo, quando ero ancora al Psg, poi sono arrivato con Sarri. Max è un grande professionista, di allenatori come lui ce ne sono pochi, ho un bel rapporto con lui. La fascia di capitano? Per me è importante, un'emozione indossarla per un club immenso. Uno dei miei ricordi più belli legati alla Juventus".
In questi anni di Juve per Rabiot, diventato un punto fermo, non sono state sempre rose e fiori. "Mi ricordo quando contro il Genoa sono entrato e mi sono preso due gialli e quindi un rosso, vincendo comunque - ha ricordato l'ex calciatore del Psg -. Quella esperienza mi ha aiutato a crescere. Poi ci sono dei momenti negativi, come quando siamo rimasti chiusi in casa a causa della pandemia. Fare gol poi a San Siro senza i tifosi è stato strano, non ho potuto festeggiarlo con i tifosi".
Le 200 gare con la Juventus sono un grande traguardo. "Io sono arrivato a 24 anni, ora ne ho quasi 29. Sono il vice capitano, è un messaggio importante e vuol dire che tutti si fidano e mi apprezzano. Perciò cerco di dare il massimo, sono orgoglioso. 200 presenze sono tante, è un bel traguardo".
L'OMAGGIO DI GIUNTOLI A RABIOT