Nel tennis femminile è nata una stella. Si chiama Bianca Andreescu, nuova regina degli US Open. Per imporsi sul palcoscenico mondiale, la 19enne canadese batte Serena Williams con il punteggio di 6-3 7-5. Andreescu è più costante e comanda il gioco dal fondo, la statunitense ha un moto d'orgoglio solo nel secondo set, quando, sotto 5-1, riesce ad andare sul 5-5. Serena rimanda il sogno di raggiungere Margaret Court a 24 Slam vinti.
Quando nel 2000 Bianca Andreescu è venuta al mondo, Serena Williams aveva già vinto un torneo del Grande Slam. Erano gli US Open del 1999: la statunitense sconfisse in due set Martina Hingis e durante la premiazione guardava incredula il suo pubblico. Aveva le treccine bionde per un vezzo giovanile e rideva come se non credesse a ciò che stava accadendo. Venti anni dopo, il destino le riserva la stessa sensazione di incredulità: ma le emozioni sono spesso ambivelenti e le risate, stavolta, sono amare. Arrivano all'ennesimo errore gratuito. Serena, con due doppi falli consecutivi, aveva già regalato alla giovane canadese il primo set, scivolato via sul 6-3 dopo che la statunitense aveva perso subito la battuta. Andreescu nel primo parziale è scappata e lo ha meritato, giocando un tennis di grande qualità, condito da un inarrivabile 84% di prime palle, mentre Williams ne sbagliava una su due.
Serena sorride per non piangere. Con tre errori di dritto perde subito il servizio anche nel secondo set. Scuote la testa sebbene strappi la battuta all'avversaria, perché sa di aver accorciato sul 2-1 solo grazie a un nastro fortunato. Infatti, Andreescu va sul 3-1 e poi addirittura sul 5-1, potendo servire per il match. Sembra tutto finito, ma non si è Serena Williams per caso. Annulla un match point e conquista il 5-2, guadagnandosi la standing ovation dell'Arthur Ashe. È il graffio della leonessa che non vuole arrendersi. Poteva essere la prima pagina di un altro libro, l'inizio di una storia tutta nuova. Bella, emozionante, retorica se si vuole. Flushing Meadows ci crede e spinge la sua beniamina verso la storia. Galvanizzata dal pubblico, Serena raggiunge il 5-5 nonostante nel secondo set abbia solo un 37% di prime. L'Arthur Ashe è una bolgia: una sconfitta della statunitense è più anticlimatica che mai. Eppure arriva, perché lo sport è anche tenuta nervosa, e Andreescu ne ha da vendere, se a 19 anni rimane calma quando tutto il pubblico tifa contro e la partita diventa più in salita che mai. Serena Williams continua a lottare ma la canadese gioca meglio e vince con merito per 6-3 7-5, negandole il 24esimo Slam e l'aggancio a Margaret Court.