L'ANALISI

Non solo Osi e Kvara, il Napoli di Calzona ritrova logiche di gioco "spallettiane"

 Gli azzurri tornano dalla trasferta con il Sassuolo con tante vecchie e nuove certezze

di
@Getty Images

Anche con la premessa obbligatoria del "suicidio" calcistico del nuovo Sassuolo di Bigica, con almeno due errori in uscita dal basso da squadra in totale confusione, la prima vittoria in Serie A di Calzona ha molti aspetti positivi da valutare che vanno al di là della goleada favorita dagli avversari. Certo, all'occhio balza il ritorno ai massimi livelli, che poi significa gonfiare la rete avversaria, di Osimhen e Kvaratskelia.

Tripletta del nigeriano e doppietta del georgiano come manifesto programmatico di un Napoli che sembra, per una sera piovosa, la versione migliore della squadra campione d'Italia. Alcuni aspetti sono subito balzati all'occhio di chi non ha dimenticato la marcia trionfale della scorsa stagione. La riaggressione immediata una volta persa la palla, le combinazioni ravvicinate tra i giocatori (retaggio delle logiche del calcio "relazionale" di Spalletti), i cambi di posizione delle catene laterali (con un Di Lorenzo decisivo in entrambe le fasi) e, soprattutto, gli inserimenti profondi (fino all'area avversaria) di chi si butta in velocità nel mezzo spazio tra esterno e centrale difensivo. Almeno tre gol sono arrivati così.

Logico che, in una situazione in cui ci si ritrova a occhi chiusi, a trarne vantaggio siano i singoli, dal tridente a un Lobotka che ha ripreso in mano il joystick della manovra, passando per Anguissa, travolgente come ai tempi d'oro, e Traoré, alla seconda presenza da titolare. Presto per cantare vittoria e per pensare che il Napoli si sia tolto di dosso la polvere degli ultimi mesi per tornare a fare brillare quel triangolino che ha ancora sul petto. Juventus, in campionato, e Barcellona, nel ritorno degli ottavi di Champions, saranno il banco di prova più importante per capire il futuro azzurro. Ma non c'è dubbio che  certi sprazzi di gioco al Mapei abbiano fatto venire una botta di nostalgia a tifosi orfani da troppi mesi del Napoli migliore.

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