BASKET NBA

Nba: Oklahoma cade contro gli Spurs, Denver sconfigge Miami

I Thunder mancano l'aggancio in vetta a Minnesota: Wembanyama è il migliore nel 132-118 di San Antonio. Michael Porter Jr. trascina i Nuggets, Golden State batte i Knicks

© Getty Images

La notte dell'Nba ci regala un risultato a sorpresa, che arriva da San Antonio. Qui gli Spurs sconfiggono gli Oklahoma City Thunder (132-118) e impediscono a Gilgeous-Alexander e compagni di riagganciare la vetta della Western Conference. Denver batte Miami nel segno di Michael Porter Jr, Curry si risveglia e i Warriors superano i Knicks. Vincono Milwaukee e i Lakers (ai supplementari): pochi punti separano LeBron dai 40mila in carriera.

SAN ANTONIO SPURS-OKLAHOMA CITY THUNDER 132-118
I Thunder dovevano vincere per restare appaiati ai Minnesota Timberwolves in vetta alla Western Conference con uno score di 42 vittorie e 17 sconfitte, invece vengono sconfitti a sorpresa a San Antonio (132-118) e scivolano in seconda posizione (41-18). Lo scatto decisivo degli Spurs, in una sfida vissuta inizialmente punto a punto, arriva nell'ultimo quarto: qui Wembanyama firma due triple consecutive e sancisce il successo dei suoi. Proprio il francese fornisce una prova da assoluto Mvp della sfida: 28 punti, 13 rimbalzi, 7 assist e 5 stoppate prima di bloccare il tiro che riaprirebbe tutto di Holmgren. San Antonio ne porta sei in doppia cifra, con le ottime prove di Vassell (28) e Sochan (21+10) al fianco di Wemby, ma non si schioda dall'ultimo posto a Ovest: 12 vittorie e 48 ko per gli Spurs. Sconfitta pesante invece per i Thunder, a cui non basta un Gilgeous-Alexander da 31 punti e 6 rimbalzi: alle sue spalle brillano i soli Jalen Williams (26) e Holmgren (23), protagonista in negativo dell'azione decisiva nel finale.

NEW YORK KNICKS-GOLDEN STATE WARRIORS 99-110
Steph Curry si risveglia e i Golden State Warriors dominano contro i Knicks, subito travolti con un parziale di 14-0 e poi tenuti a distanza di sicurezza per tutta la sfida, fino al 110-99 con cui si chiudono i giochi. Nasce così la 10a vittoria nelle ultime 12 gare per Golden State, trascinata dal suo leader. Dopo la serataccia contro Washington, Steph chiude con 31 punti e 11 rimbalzi davanti a Kuminga (25) e Klay Thompson (16), ormai sesto uomo di successo. I Warriors mantengono così la decima posizione a Ovest (31-27), infliggendo ai Knicks la settima sconfitta nelle ultime dieci e facendo restare i newyorkesi al quarto posto a Est (35-25). Una versione rimaneggiata della squadra della Grande Mela non riesce a contenere Curry e le sue otto triple, con molti giocatori sottotono e tanti assenti. Brunson (27) è il migliore dei suoi, precedendo Divincenzo (16) e un Achiuwa da 14 punti e 18 rimbalzi, ma c'è poco altro nella gara dei padroni di casa.

CHARLOTTE HORNETS-MILWAUKEE BUCKS 99-111
Non c'è storia a Charlotte, coi Milwaukee Bucks che controllano sin dai primissimi minuti e volano sul +19 a metà gara, prima di un finale dai ritmi bassi che consente agli Hornets di ridurre leggermente lo svantaggio e chiudere sul 111-99 contro una ritrovata Milwaukee. I Bucks si confermano terzi a Est (39-21) col quarto successo consecutivo e sconfiggono la terzultima forza dell'Eastern Conference (15-44) con una prova ottima di Giannis Antetokounmpo. Sono 24 i punti del greco, che vi aggiunge 10 rimbalzi precedendo nello score Beasley (19) e Lillard (17): doppia doppia anche per Portis, con 14 punti e 10 rimbalzi. Per gli Hornets, l'unica nota positiva è il rookie Brandon Miller, che padroneggia l'attacco dei suoi con 21 punti e qualche tiro sbagliato di troppo (8/21 dal campo). Alle sue spalle, nel match che vedeva coinvolto anche Gallinari in maglia Bucks (2 punti in 12'), sono sufficienti i soli Grant Williams (17) e Bridges (15+10).

DENVER NUGGETS-MIAMI HEAT 103-97
La rivincita delle ultime Finals finisce con lo stesso esito dell'anno scorso, ma i Denver Nuggets devono faticare per contenere il tentativo di rientro di Miami, che risale dal -13 del terzo quarto e sfiora addirittura il sorpasso in un concitato finale, prima che Porter Jr. e compagni la ricaccino definitivamente indietro col punteggio di 103-97. I campioni in carica rischiano di cancellare una vittoria che sembrava in tasca dopo il primo quarto (36-20) e il terzo (83-70), complice uno Jokic sottotono: 18 punti, 11 rimbalzi e 7 assist per il serbo, apparso stanco e in gestione delle sue energie. Il migliore per Denver è dunque un altro protagonista: Michael Porter Jr. firma la vittoria coi canestri decisivi e un totale di 30 punti, 11 rimbalzi e 3 assist, nella gara che vede chiudere in doppia cifra anche Caldwell-Pope (18) e Gordon (16). Agli Heat non bastano invece le ottime prove di Adebayo (22) e Butler (21), supportati con efficacia dal solo Rozier (19). Miami scivola in ottava posizione a Est (33-26), consegnando la quinta vittoria di fila a Denver: i campioni in carica sono terzi a Ovest (41-19), in scia a Minnesota (41-18) e Okc (42-17).

LOS ANGELES LAKERS-WASHINGTON WIZARDS 134-131 dts
Ai Lakers serve un supplementare per avere la meglio su quella che, da stanotte, è la peggior squadra per record di tutta la Nba: i Washington Wizards crollano nell'overtime dopo una gara giocata punto a punto, col punteggio di 134-131, e scivolano all'ultimo posto in solitaria a Est (9-50). Sono tredici le sconfitte di fila per la formazione della Capitale, che abbandona la compagnia dei Pistons (9-49) e non capitalizza la strepitosa prova di Jordan Poole: 34 punti per lui, ottenuti da sesto uomo. Vanno in doppia cifra anche Bagley III (23), Kuzma (20+10), Kispert (20) e Avdija (15+15), ma queste prestazioni non bastano per contenere i Lakers. Los Angeles domina in area (82-62) e non riesce mai a chiuderla, piazzando lo scatto decisivo solo in un extratime da 8-5, dopo essersi fatta riacciuffare nel quarto periodo. Anthony Davis è costretto agli straordinari ed è il migliore dei suoi (e della gara) con 40 punti e 15 rimbalzi, ma tutti gli occhi erano puntati su LeBron James: il Re si trovava a quaranta punti dai 40mila in carriera, un record assoluto, e ne realizza 31. L'appuntamento con la storia è dunque rimandato alla sfida con Denver, nella notte tra sabato e domenica. Lui e Davis, insieme a Russell (22), timbrano il successo dei Lakers, che sono sempre noni a Ovest (33-28).

PHOENIX SUNS-HOUSTON ROCKETS 110-105
Phoenix scappa nel primo quarto, viene rincorsa per tutta la partita dai Rockets e rischia grosso in un finale punto a punto, vincendo 110-105 dopo dei minuti al cardiopalma. Senza Bradley Beal, è Devin Booker a prendersi la squadra dei Suns sulle spalle, da costruttore di gioco e realizzatore: 35 punti e 7 rimbalzi per lui, con un notevole 6/11 da tre. Lo inseguono Durant (24) e un Nurkic da 16 punti e 13 rimbalzi, ugualmente decisivo per confermare il quinto posto dei padroni di casa nella Western Conference (35-24). Ai Rockets, di contro, non bastano i 34 punti di Jalen Green (10/28 dal campo e 7/17 da tre) per evitare la sconfitta: brillano anche VanVleet (21) e un Jabari Smith da 16 rimbalzi, ma arriva il ko. Houston resta così in 12a posizione a Ovest (25-34).

ORLANDO MAGIC-UTAH JAZZ 115-107
Jalen Suggs segna tre triple in un grande finale e Orlando riesce a sconfiggere gli Utah Jazz, che lottano come dei leoni in Florida ed escono a mani vuote solo per la rimonta dei rivali in un ultimo quarto da 35-25 per la squadra di casa. I Jazz tirano al 43.2% da tre e mandano tutto il quintetto in doppia cifra, con le prove consistenti di Sexton, Keyonte George e Collins: tutti e tre chiudono a 19 punti, con l'ultimo ad aggiungervi 10 rimbalzi, e precedono Markkanen (18), ma arriva un ko che consolida l'11a posizione dei Jazz (27-33) a Ovest. Orlando sale invece al sesto posto a Est, agganciando gli Indiana Pacers (34-26), ritrovando Paolo Banchero dopo due match d'assenza per uno stato influenzale. L'italoamericano disputa un'ottima gara, da 29 punti con 9 rimbalzi e 6 assist, tirando 10/16 dal campo. Numeri che sono decisivi, insieme ai 15 punti di Suggs e all'accoppiata tedesca dei Magic: Franz e Moritz Wagner chiudono a 14 punti, col secondo che vi aggiunge 10 rimbalzi entrando con efficacia dalla panchina.

BROOKLYN NETS-ATLANTA HAWKS 124-97
La battaglia per un posto nei play-in premia la rincorsa dei Nets, che vincono 124-97 dopo una gara dominata sin dai primissimi minuti contro gli Hawks, che danno segnali di vita solo nel secondo quarto e soccombono a una rivale che tira benissimo da tre (22/46). Cam Johnson è il migliore per i padroni di casa, chiudendo con 29 punti e 7/11 dalla distanza, ma i Nets trovano anche i 23 punti di Schroder e i 15 di Mikal Bridges. Il tedesco vince così da ex e aiuta Brooklyn ad avere una speranza di rimonta, restando 11ma a Est (23-26) e avvicinando parzialmente Atlanta (26-33). Agli Hawks non basta l'ottima prova di Dejounte Murray, che prova a tenere in piedi i suoi con 28 punti e 5 assist: senza Trae Young, pesano le brutte serate al tiro di Jalen Johnson (5/12) e Bogdan Bogdanovic (4/13), che chiudono con 14 e 11 punti.

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