La tensione tra i club di Serie A e la Figc resta alta, altissima. Lega e Federazione hanno visioni diverse soprattutto sul futuro del calcio italiano, sempre più in crisi e con meno soldi. Mentre Juve, Inter e Milan hanno provato a giocarsi la carta della riduzione del numero delle squadre, Claudio Lotito ha alzato ancora di più il mirino. Il bersaglio del presidente della Lazio sono la Federcalcio e il suo numero 1, Gabriele Gravina. "Facciamo causa alla Figc. Non contiamo nulla, inutile girarci intorno. Avete mai visto una società in cui chi mette i soldi vede poi decidere in tutto e per tutto gli altri che quella società stessa la compongono? Noi oggi viviamo in un paradosso giuridico", ha detto Lotito durante un evento romano, come riportato da la Repubblica.
A Lotito non piace soprattutto il peso eccessivo della Serie C rispetto ai club del massimo campionato: "Il presidente della Federcalcio viene eletto, come si dice in gergo, dai voti delle componenti. E lì, a quel tavolo, facciamo la parte dei ragazzini al tavolo degli adulti. La Lega di A marginale, quella di Serie C decisiva: ma stiamo scherzando? Sono i numeri a dire che noi non contiamo nulla: se La Lega Dilettanti unisce i suoi voti a quelli della Lega Pro, la vecchia Serie C, quell'accordo è sufficiente a mettere in ginocchio qualsiasi idea degli altri club. La sintesi è banale: un club di Serie C conta più di uno di A. Una società dilettantistica più di una che gioca in Champions League".
La soluzione? "Adesso basta. Queste regole non ci stanno più bene: i legali si occuperanno della parte che compete loro, ma il nostro progetto è semplice. Gravina e la sua Federcalcio si sentono blindati dal loro statuto. Noi vogliamo che la Lega di Serie A, quella composta dai club che hanno immagine, tifosi e producono il 90 % del fatturato, si trasformi in qualcosa di diverso: la Lega di Serie A deve essere la nuova Premier League".