Al 12' protesta dei giocatori della Lazio per un presunto fallo di Maignan su Castellanos. Con il francese in uscita, Florenzi gli tocca il pallone mandandolo "fuori giri", ma l'estremo portiere rossonero, già proteso in scivolata, riesce a toccarlo e respingerlo. Nella continuazione della scivolata, con la palla ormai lontana, si scontra con Castellanos, stendendolo. Come spiega il nostro Graziano Cesari "Maignan non si può smaterializzare e l'impatto con l'attaccante della Lazio è inevitabile. Il pallone non era in ogni caso nella disponibilità di Castellanos, il Var non è intervenuto perché si tratta di fatto accidentale casuale".
La gara di Di Bello si complica però al minuto 57', quando non si accorge del colpo subito da Castellanos (manata di Bennacer) e con il giocatore a terra lascia continuare il gioco. Pellegrini chiede a Pulisic di fermarsi mentre il pallone esce lateralmente, lo statunitense non vede il laziale a terra e gioca. Il terzino biancoceleste, già ammonito, ferma fallosamente il milanista e si prende secondo giallo e rosso. Da lì la partita cambia anche per l'arbitro: il Milan segna con Okafor, il nervosismo lievita e il direttore di gara non tiene in mano la gara.
Prima espelle Marusic, che lo insulta (non è chiarissimo, ndr) lasciando i biancocelesti in nove. Poi, in un finale decisamente teso, decide di cacciare anche Guendouzi per un fallo di reazione non così evidente e grave su Pulisic. Gioco violento? Secondo il nostro Cesari decisione discutibile, difficile capire se il rosso fosse inevitabile, soprattutto considerando la situazione e il minuto di gioco (96'). A conti fatti "36 falli fischiati, 11 gialli e 3 rossi: Di Bello nettamente insufficiente".
LAZIO, POST POLEMICO