Un anno e passa dopo, con lo scudetto ancora sul petto degli azzurri, Napoli-Juventus è tutta un'altra sfida. Da una parte i campioni d'Italia, in difficoltà sia pure in leggera risalita ma lontanissimi dai posti d'onore del campionato. Dall'altra i bianconeri di Max Allegri, che hanno cullato per qualche mese sogni da scudetto e si trovano oggi nel limbo di un secondo posto che vale moltissimo ma non porta trofei in bacheca. Insomma, al Maradona andrà in scena una gara che ha valore più simbolico che tecnico e che ci spiegherà, definitivamente, quale sia la distanza tra il 5-1 per il Napoli del 13 gennaio 2023 e le rispettive ambizioni di oggi. Dire chi arriva meglio al big match non è semplice: il Napoli è reduce dalla vittoria importante e imponente sul disastrato Sassuolo e dal pareggio interno in Champions contro il Barcellona, due risultati che segnano comunque un punto di rottura con il recente, molto più che balbettante, passato. La Juve dal complicato successo in rimonta sul Frosinone che ha se non altro interrotto la serie di risultati negativi che ha di fatto permesso all'Inter di chiudere, almeno virtualmente, la lotta per il titolo.
Certo è che la partita del Maradona non ha perso il suo fascino storico. Napoli e Juve sono da tempo grandi rivali e la sfida tra azzurri e bianconeri non ha mai smesso di portare con sè tensioni e fascino. D'altro canto, classifica alla mano, è più un'ultima spiaggia per la squadra di Calzona che un'occasione da non perdere per la banda di Allegri. Il quale, nel frattempo, è alle prese con un certo comprensibile nervosismo sul fronte rinnovo. Non lo dirà mai esplicitamente, ma le riflessioni della società sul suo futuro non sono esattamente quello che si aspettava dopo una stagione come questa. Ma tant'è, e trattasi di discorso da rinviare a maggio.
Nel frattempo Calzona, che del suo domani si preoccupa meno - anche se non gli dispiacerebbe una conferma in panchina -, dovrà dimostrare di aver effettivamente scosso un ambiente molto più che depresso e ritrovato il gioco di un anno fa. La partita contro il Sassuolo in questo senso potrebbe aver rappresentato la svolta, soprattutto psicologica, per scuotere l'ambiente azzurro e dare ai campioni d'Italia lo slancio necessario a inseguire un posto Champions fino all'ultima giornata. Passando, però, necessariamente, da una vittoria questa sera. Logica, dunque, la conferma pressoché totale della formazione di una settimana fa e l'esigenza di poter contare nuovamente sui migliori Osimhen e Kvara.
Meno leggibile, in anticipo, quella che potrebbe essere la nottata della Juve. Allegri deve fare i conti con assenze che lo costringeranno a inventarsi un centrocampo inedito con Miretti e Alcaraz al posto di Rabiot e McKennie. Due giovani ambizioni al posto di due pilastri, delle due certezze su cui i bianconeri hanno costruito gran parte della stagione in corso. In avanti ci sarà sicuramente Vlahovic mentre al suo fianco sarà sciolto il dubbio Chiesa proprio negli ultimi minuti.
La gara però probabilmente più interessante della giornata è in programma alle 18. Al Gewiss l'Atalanta ospita il Bologna e prova a ritrovare punti e quarto posto, con relativo sorpasso su Roma e Bologna stesso, dopo il punto in due partite contro Milan e Inter. E' un match chiave, anche se non definitivo, perché una vittoria dei rossoblù potrebbe dare una spinta importante alla corsa Champions. Attenzione, quindi, perché ci sarà da divertirsi.