"Non può continuare così. La situazione non è buona per la squadra e sta allontanando le persone. Se Christian Horner rimane al suo posto le tensioni rischiano di esplodere e di mandare la squadra in pezzi.Non può andare avanti così com'è... Sta facendo la vittima, quando è lui a causare i problemi". Ha un retrogusto amarissimo la doppietta Red Bull nel Gran Premio del Bahrain. A riaccendere la miccia al termine di un weekend di successo ma travagliatissimo per i Tori è stato Jos Verstappen, papà del tre volte campione Max che ci è andato giù pesante (parlando con i media inglesi) sulla guerra di potere in atto nel team di Milton Keynes. Ipotizzando un futuro fosco per Red Bull e (per ora molto velatamente) lasciando intendere sviluppi clamorosi se il cinquantenne Team Principal e CEO di Re Bull Racing (al momento scagionato dai vertici RB in relazione alle accuse di comportamento inappropriato) rimanesse in sella. Non lo dice espressamente, ma la conclusione logica del ragionamento di Verstappen Sr. è proprio questa: l'uscita di scena di Horner.
© Getty Images
In una conversazione con il "Daily Mail" l'ex pilota di Formula Uno (cinquantadue anni lunedì 4 marzo) nega anche di essere lui l'autore dell'Hornerleaks che ha scosso il paddock di Sakhir ventiquattro ore dopo lo scagionamento di Christian dalle accuse di comportamento inappropriato nei confronti di una dipendente Red Bull.
"Non avrebbe senso. Perché farei un cosa del genere quando Max sta vincendo tutto con la Red Bull?"
Un colpo al cerchio (anzi, una spallata a Horner) e uno alla botte insomma da parte del pilota che trent'anni fa, nella sua stagione d'esordio, ha fatto squadra con Michael Schumacher alla Benetton. Non resta che attendere la prossima puntata del caso, che sicuramente non tarderà ad apparire sugli schermi, mentre il carrozzone del Mondiale da rotta su Jedda.
Già, la definizione di "circo iridato" sta tornando d'attualità, purtroppo priva di qualsiasi traccia della sua connotazione giocosa originale... Intanto Red Bull è obbligata a continuare a vincere ma forse neanche doppiette inequivocabili come quella realizzata in pista a Sakhir da Verstappen e Perez sono sufficienti a tenere a bada le tensioni e a tamponare una situazione sempre più intricata e potenzialmente senza via d'uscita a parte una: la più radicale.