Juventus, i 14 minuti da incubo di Nonge
Il 18enne centrocampista bianconero entra, provoca il rigore su Osimhen e viene subito sostituito: "Chiedo scusa". Ma anche Allegri ha le sue colpe
Joseph Nonge Boende si ricorderà a lungo la partita di Napoli. Suo malgrado. Il giovanissimo centrocampista della Juventus, infatti, è stato gettato nella mischia da Allegri nel momento del bisogno e all'inizio sembrava la mossa giusta. Con lui in campo, infatti, i bianconeri hanno ottenuto subito il pareggio grazie a Chiesa, ma da lì a poco sarebbe cambiato tutto. Il pestone sulla caviglia di Osimhen al minuto 88 è quanto di più intempestivo potesse fare e gli è costato il calcio di rigore da cui è nata poi la rete della vittoria firmata Raspadori.
Un colpo da ko per la Juve, ma anche per il 18enne belga, che non ha nemmeno il tempo di rendersi conto di quello che ha combinato, che Allegri lo toglie per inserire Danilo in vista dell'arrembaggio finale. Che non darà i frutti sperati dalla Signora e condannerà Nonge a portare sulle sue spalle il peso di una sconfitta ancora più amara per quanto mostrato in campo dai bianconeri.
Forse Allegri poteva risparmiarsi l'umiliazione di una sostituzione immediata, forse poteva evitare di mandarlo in campo per 14 minuti, quanti effettivamente giocati, e affidarsi subito a Danilo. Di sicuro una brutta parentesi, che la Juve ha pagato con la sconfitta e a Nonge potrebbe costare anche di più.
LE SCUSE: "HO COMMESSO UN ERRORE, COLPA MIA"
Il giorno dopo, poi, sono arrivate le sue scuse. "Ho commesso un errore, mi assumo tutta la responsabilità. Chiedo scusa ai miei compagni di squadra e ai tifosi, grazie per il vostro supporto, è tempo di resettare e rimanere concentrati sul finale della stagione", ha scritto sui suo profili social.