Questione di orgoglio, nerazzurro. Marcus Thuram, colpo dell'ultima estate targata Marotta-Ausilio, è la grande rivelazione della stagione dell'Inter, partner perfetto di Lautaro, attaccante ideale per l'idea di calcio di Simone Inzaghi. Protagonista di GQ Hype speciale Change is Good, l'attaccante francese ha rivendicato la forza del gruppo in cui con tanta facilità si è inserito: "Questo gruppo non è nato l’anno scorso. Esiste da tre anni. L’anno scorso l'Inter ha perso una finale di Champions che avrebbe potuto vincere, ha vinto altri trofei e ora abbiamo intenzione di continuare a farlo. Certo, è facile aprire gli occhi ora, perché sta andando tutto molto bene, ma è un percorso che dura da anni".
"La cosa più importante è amare il calcio. Quando ami giocare, ami anche tutta la fatica, gli aspetti meno divertenti di questo sport, ti sforzi sia per te che per il compagno. In questa Inter non c’è nessuno che non ami il calcio, siamo un gruppo di venticinque persone, alle quali devi aggiungere lo staff, che è felice di passare il tempo insieme e di lavorare uno per l’altro. Un gruppo non è un giocatore più un giocatore, è una squadra. Non mi vedo da fuori, ma penso che sia questo che si percepisce anche da spettatore". Thuram, più in generale, ha poi raccontato quale è stato l'impatto con il campionato italiano: "La Serie A è un campionato che mi ha stupito in positivo. Ovviamente lo conoscevo già, ma la preparazione tattica degli avversari è qualcosa di altissimo livello. Ogni squadra, dalla prima all’ultima, entra in campo con un’idea di gioco ben preciso, la conoscenza di ogni calciatore è molto alta".