Domina in Italia, lo ammirano e lo temono in Europa: Simone Inzaghi viaggia spedito verso la seconda stella interista e raccoglie il giusto tributo per il lavoro svolto, non solo quello attuale. Piacciono la sua filosofia di gioco, il suo approccio con la squadra, la gestione del gruppo, il suo modo di rapportarsi con il club. E' cresciuto e maturato anche fuori dal campo, nei rapporti con la critica: pacato ma puntuale, sereno ma deciso, bravo a rivendicare i meriti del collettivo, ermetico di fronte alle polemiche. Il legame con la proprietà è saldo, il presidente Zhang è il suo primo sponsor, il dialogo sempre aperto con il management interista, con Marotta e Ausilio, nel pieno rispetto dei reciproci ruoli. Il contratto attuale lo lega all'Inter fino al 2025: l’idea della proprietà è quella di proporre a Simone un rinnovo fino al 2026, magari con opzione fino al 2027, con immaginabile sensibile ritocco rispetto ai 5,5 milioni di euro di stipendio attuali. I discorsi sono rimandati a fine stagione, ma da ambo le parti ci sono il desiderio e la volontà di proseguire assieme: c'è la convinzione di poter prolungare un ciclo vincente.
Tutte ragioni che allontanano le sirene che provengono da fuori Italia, in particolare dall'Inghilterra. Inzaghi piace molto in Premier, al Liverpool soprattutto che a fine stagione dovrà sostituire l'uscente Klopp. Un interesse di cui scrive oggi anche la Gazzetta dello Sport. Anzi, qualcosa in più di un semplice interesse da parte dei Reds. Ma, al di là della soddisfazione personale, non c'è altro al momento da parte del tecnico interista che non immagina il suo futuro immediato lontano da Milano. E non lo immagina neppure il presidente Zhang, pronto ad accogliere le sue richieste a fine stagione. Prima, però, c'è uno scudetto da conquistare. E una Champions da portare avanti nel miglior modo possibile.