Giuliano Razzoli dice addio allo sci: a Kranjska Gora ultima gara per il campione olimpico di Vancouver 2010
Il vincitore dell'unico oro italiano alle Olimpiadi Invernali di Vancouver 2010 ha deciso di concludere la propria stagione con la gara in programma sabato 9 marzo
Giuliano Razzoli è ricordato principalmente per quell'impresa realizzata sulle nevi di Vancouver quando salvò la spedizione italiana conquistando una medaglia d'oro nello slalom speciale maschile. Un risultato che fece scattare i paragoni con il conterraneo Alberto Tomba e che per certi versi ha oscurato una carriera tanto lunga quanto vincente che lo ha visto centrare due vittorie e undici podi in Coppa del Mondo di sci alpino. Alla diciassettesima stagione nel Circo Bianco l'atleta emiliano ha deciso di dire basta e disputare l'ultima gara a Kranjska Gora.
Accompagnato dai suoi celeberrimi tifosi che lo hanno seguito in tutto il mondo, dal Canada all'Asia passando per la Russia, l'azzurro ha scelto la Slovenia come ultima tappa della sua carriera complice i problemi alla schiena che lo accompagnano ormai da tempo e una caduta a gennaio che lo ha rallentato ulteriormente. La prospettiva di dover partire nuovamente con pettorali oltre il sessanta anche la prossima stagione lo avrebbe spinto a concentrarsi sull'impresa avviata con le sorelle a Razzolo di Villa Minozzo, sull'Appenino Bolognese, lasciando così la Nazionale orfana dell'ultimo atleta in grado di salire sul podio di Coppa del Mondo in una gara fra i pali stretti.
Era il 16 gennaio 2022 quando, complice una rimonta da urlo, Razzoli saliva sul terzo gradino del podio a Wengen diventando, a 37 anni e 29 giorni, lo slalomista più anziano a centrare l'impresa. Da quel momento, anticipato dal quinto posto ottenuto a Madonna di Campiglio con il pettorale di partenza numero 67, è arrivato un ottavo posto alle Olimpiadi Invernali di Pechino 2022 dopo aver sognato nuovamente una medaglia, tuttavia nelle ultime stagioni i problemi fisici hanno prevalso su di lui in una costante che si è ripetuta troppe volte nei diciassette anni ai vertici dello sci mondiale.