Rocchi corre ai ripari e chiama a raccolta gli arbitri: "Siete con me?"
Il designatore vuole conferme da parte dei direttori di gara dopo gli ultimi giorni di polemiche
La CAN, in un momento complicato dal punto di vista tecnico e politico, ha il pieno sostegno della FIGC? La squadra arbitrale è compatta attorno al suo capo, il designatore Gianluca Rocchi? Questi i punti all’ordine del giorno della riunione fissata per domani all’hotel Parco dei Principi di Roma. Ci saranno il presidente dell’AIA Pacifici, Rocchi, il Presidente Federale Gravina e arbitri, Var e assistenti della CAN, invitati a presentarsi col completo d’ordinanza.
Ovvio che non si tratti di un raduno a base di allenamenti e riunioni tecniche come quelli che si tengono solitamente a Coverciano, si tratta piuttosto di un vero e proprio confronto dopo gli errori verificatisi sul campo nell’ultima giornata di campionato, in un periodo in cui le tensioni all’interno dell’AIA sono già forti. Curiosità: l’incontro, inizialmente non previsto, è stato organizzato d’urgenza nel pomeriggio di lunedì, prima che la direzione di Ayroldi in Inter-Genoa lo rendesse ulteriormente necessario dopo le prestazioni negative di Di Bello (Lazio-Milan) e Marchetti (Torino-Fiorentina).
Il clima è piuttosto pesante. Lo è all’esterno, con le critiche che arrivano da ogni parte, e lo è all’interno, come confermano le dimissioni di Eugenio Abbattista comunicate sabato attraverso una lettera aperta ai colleghi. I toni usati dall’ex VAR PRO sono decisamente forti: l’AIA viene definita un’associazione “struprata da mestieranti della poltrona e del voto” e “un treno impantanato nel puzzo del pregiudizio, del vittimismo, dell’ingrata non memoria storica”.
Nell’incontro che andrà in scena domani a partire da mezzogiorno fino alle 18 gli arbitri chiederanno a Gravina il sostegno della FIGC in questo momento delicato (Gianluca Rocchi ha il sostegno totale del presidente federale) e, soprattutto, il designatore si confronterà faccia a faccia con i componenti della sua squadra per capire se il gruppo intende rimanere compatto attorno a lui, se continua a riconoscerlo come il capo in grado di condurli senza altri scossoni fino al termine di questa stagione.
Se le risposte nei confronti di Rocchi fossero negative, potrebbero aprirsi scenari inaspettati a undici giornate dalla fine del campionato, ma è praticamente impossibile che ciò accada, non sembrano esserci i presupposti per la sfiducia a Rocchi e per un simile ribaltone. Tuttavia il clima interno all’AIA è tutt’altro che idilliaco e nella CAN serpeggia malcontento per vari motivi:
1) Come in ogni azienda, ci sono gli scontenti che si sentono poco valorizzati e sottoutilizzati (corrispondono a circa il 30/40% dell’organico)
2) C’è chi ritiene che il designatore abbia un occhio di riguardo verso alcuni arbitri ‘big’ (i cui errori passerebbero sotto silenzio) e che non si faccia invece scrupoli nell’infliggere sospensioni nei confronti di altri fischietti, i cui errori vengono puntualmente analizzati nelle riunioni tecniche e in TV.
3) In vista delle prossime elezioni alla presidenza (si candideranno Rocchi e l’ex Presidente Trentalange) si sono create due fazioni. C’è chi sta con l’attuale designatore e chi sostiene invece Trentalange (già presidente, uscito con un’assoluzione dalla vicenda D’Onofrio che lo portò alle dimissioni). Questa seconda fazione coincide, in generale, con il partito di cui al punto 1, quello degli scontenti che si sentono penalizzati dalle scelte di Rocchi.
4) Serpeggia il nervosismo nei confronti dei ‘traditori’ che hanno parlato alle Iene, gettando fango sull’Associazione (“chi parla incappucciato non è un uomo e quindi non può definirsi un arbitro” avrebbe tuonato Orsato nell’incontro andato in scena lo scorso gennaio, dopo il primo servizio mandato in onda a ‘Le Iene’).
In un simile contesto il lavoro del designatore non può che essere tremendamente complicato, motivo per cui uno stanco (eufemismo) Gianluca Rocchi si sente decisamente spinto a tentare la strada della presidenza (con Orsato che entrerebbe in corsa per diventare il nuovo designatore, sempre che non accetti la ricca offerta per continuare a dirigere in Arabia).
E’ stato detto e scritto di un possibile doppio ruolo di Rocchi, tecnico e politico, ma non lo accetterebbe mai, ritiene che una sovrapposizione dei ruoli di presidente e designatore renda difficile svolgere al meglio il proprio lavoro.
Intanto è già passato all’azione per arginare i danni in vista di questo finale di stagione. Ha invitato tutti a una maggiore attenzione, ha duramente rimproverato Ayroldi per Inter-Genoa e Di Bello per Lazio-Milan (a proposito: all’AIA non è piaciuto il suo intervento vagamente polemico sui social) e ha deciso di restringere il campo delle sue scelte: da oggi verranno designati per le partite di A solo ed esclusivamente gli arbitri (una quindicina) da cui pensa di poter ricevere assolute garanzie tecniche.