Il Milan, fuori dal campo, è in un periodo cruciale per il proprio futuro. I dubbi riguardano il nuovo stadio di proprietà e tra chi vorrebbe la ristrutturazione di San Siro e chi, invece, propenderebbe per una strada tutta nuova come già ipotizzato dai dirigenti rossoneri, restano aperte più strade. "Siamo del tutto concentrati sul progetto di San Donato, che rimane la priorità" ha commentato il presidente del Milan, Paolo Scaroni che in passato aveva usato parole al miele per San Siro. A riguardo, parlando della ristrutturazione del Meazza con Webuild, Scaroni ha confermato: "L'importante è che ne esca un impianto moderno e che si possa continuare a giocare durante i lavori".
Il Milan sembra dunque intenzionato a dotarsi di uno stadio proprio appena al di fuori della città di Milano con l'idea di iniziare a giocare nel nuovo impianto ultramoderno già dal 2029, mentre San Siro potrebbe essere solo un progetto parallelo che possa consentire al club un eventuale piano B. In ogni caso i lavori nell'area San Francesco non verranno abbandonati anche con un restyling di San Siro.
Un'ulteriore conferma in tal senso era arrivata anche dall'ad Furlani all'Ansa: "Il nostro è un percorso di espansione internazionale con un ambizioso progetto di nuovo stadio a San Donato. Il nostro attuale impianto, per età e limitazioni, non soddisfa gli standard necessari".