PAGELLE GP QATAR

Bagnaia fissa l'asticella, Acosta all'arrembaggio "per vedere l'effetto che fa"

Prima prova del Mondiale tra certezze del presente e una porta socchiusa sul domani

di Stefano Gatti

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FRANCESCO BAGNAIA: VOTO 9

Provate a prendermi! Non del tutto a regime nella Sprint del sabato sera, il campione in carica mette a posto la sua cavalcatura rossa giusto in tempo per fare scintille nella gara che assegna punteggio pieno. Un capolavoro (viene da dire: il solito capolavoro) che mescola "garra", talento e intelligenza tattica. Lo scatto al semaforo (di Losail e della stagione) è all'altezza della fama e del compito. Tocca alla concorrenza provare a mettere il sale sul codone della Desmosedici contrassegnata dal numero uno.

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MARC MARQUEZ: VOTO 7,5

Quinto nella Sprint, quarto nel GP vero. Al Cannibale spagnolo la Ducati Gresini mette già un certo appetito "di ritorno". Il podio è già nel mirino, il resto è tutto da inventare, senza dimenticare che il mezzo a disposizione è di partenza un gradino sotto a quello di cui dispongono i candidati al titolo. A colmare la differenza insomma deve essere Marc. Ma poi, se non ci riesci lui, chi può farlo? Per prossimità familiare, di box e di classifica VOTO 6 ad ALEX MARQUEZ, sempre un passo indietro rispetto al fratellone, anzi due: quinto e settimo nella Sprint, quarto e sesto nel GP. Ci mancherebbe altro.

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PEDRO ACOSTA: VOTO 5

Intendiamoci: il voto tiene conto di tutti e ventuno i giri di gara e del loro sbocco in una performance da caduta libera ma il passo da gambero degli ultimi giri poco o nulla toglie alla bella prova messa sull'asfalto dal rookie spagnolo. Pedro si è fatto vedere nei quartieri nobili della classifica stessa e proprio con la voglia matta di mischiarsi ai grandi "per vedere come ***** fanno ad andare così forte" il murciano ha spiegato ai microfoni il senso della sua tattica apparentemente... senza senso. Curioso che la sua performance sia arrivata nello stesso weekend del brillante esordio di Oliver Bearman in Formula Uno, quest'ultimo più bravo a finalizzare. Certo, le responsabilità in gioco sono diverse. Intanto, Ferrari e GASGAS, un parallelo azzardato ma - con citazione cinematografica - da "sottile linea rossa".

JORGE MARTIN: VOTO 6,5

Nel format sprint ha ormai pochi rivali, sul lungo ci sono ancora un po' di meccanismi da registrare. È una specie di Martin-mistero che Jorge e il suo team non sono riusciti a sciogliere nel passaggio da un anno all'altro e che ha finito per rimanere appiccicato loro addosso. Dopo aver sorvolato tutto e tutti al sabato, lo spagnolo perde subito la sfida per la vittoria con Bagnaia, poi anche quella con Binder per il secondo gradino del podio. Il vicecampione in carica merita la sufficienza piena (ci mancherebbe altro) ma per mettere in difficoltà Bagnaia manca ancora qualcosa che Jorge deve probabilmente trovare dentro se stesso, più che nella sua moto.

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ENEA BASTIANINI: VOTO 5,5

Il tempo inizia a scarseggiare, per Enea. Il romagnolo ha salvato il suo posto nel team ufficiale Ducati sostanzialmente con la vittoria one-off dello scorso autunno in Malesia, ma il confronto interno con Bagnaia non può più essere ribaltato. Ok, siamo solo al primo GP della stagione "decisiva" per Enea. Meglio fermarsi qui e intanto... applausi per una prova solida: dalla quale ripartire, ancora una volta. 

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BRAD BINDER: VOTO 8

Due volte secondo nel giro di ventiquattr'ore: il sudafricano è già la prima guida di KTM Red Bull (inevitabilmente VOTO 4 a JACK MILLER che si chiama subito fuori) ma il suo destino da uomo invisibile gli propone già all'orizzonte lo scomodissimo Acosta in sella alla KTM "rossa". Intanto è secondo anche nel ranking, con un punto in più di Martin e due in meno di Bagnaia. 

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FABIO DI GIANNANTONIO: VOTO 6,5

Se l'era vista brutta sabato sera sdraiato sull'asfalto mentre metà del plotone lo evitava a destra e a manca. Di domenica ha messo a segno un buon settimo posto la termine di una prova tutta sostanza. Certo, nulla di lontanamente parente della clamorosa vittoria numero uno dello scorso autunno da queste parti e forse (la moto è la stessa) ci si poteva aspettare qualcosa di più

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APRILIA RACING: VOTO 5

Bilancio criptico per l'altra Casa italiana impegnata nella premier class. Brilla nella Sprint (ma con il solo Espargarò), non si affaccia nemmeno fuori dal cono d'ombra nella prova clou del weekend. Non meno enigmatico il panorama umano. ALEIX ESPARGARÒ (VOTO 6) arpiona un bel podio al sabato, poi si dà alla macchia in gara. MAVERICK VINALES (VOTO 4,5) non si schioda mai dal margine basso della top ten: non fa differenza (per il suo compagno di squadra sì!) che si tratti di completare undici giri oppure ventuno.

Per Aprilia (come per tutti gli altri, nel bene e nel male) si deve comunque attendere come minimo Portimao. Una controprova (magari anche due) non si nega a nessuno. Tocca metterci anche Luca Marini "nowhere" con Honda HRC, Marco Bezzecchi ad inseguire "Diggia", Franco Morbidelli a corto di test e poi, soprattutto... Yamaha Monster. Fabio Quartararo e Alex Rins: quanto talento sprecato e mortificato. Intanto, tutti S.V., SENZA VOTO. In attesa che la pista li distingua. 

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