Pioggia di vittorie esterne nella notte dell'Nba, che ci fa assistere al grande successo dei Lakers su Minnesota (120-109). L'uomo decisivo, con LeBron (29), è Anthony Davis: 27 punti e 25 rimbalzi per lui, dati che mancavano dai tempi di Shaq. Ne approfitta Oklahoma, che allunga in vetta alla Western Conference, poi tante sconfitte eccellenti: cadono in casa Miami, i Cavs e i Knicks. Milwaukee batte i Clippers, sconfitta anche per i Kings.
LOS ANGELES LAKERS-MINNESOTA TIMBERWOLVES 120-109
Un quarto periodo da sogno, chiuso col punteggio di 29-17, consegna la meritata vittoria ai Los Angeles Lakers, che affondano una Minnesota priva di Rudy Gobert e Karl-Anthony Towns, che viene dominata al rimbalzo. Proprio da questo fondamentale nasce una gara storica per l'Nba, firmata da Anthony Davis. Chiudendo con 27 punti, 25 rimbalzi, 7 recuperi e 5 assist, il lungo dei Lakers fa segnare una combinazione mai vista nella lega: 9/17 dal campo e 9/13 ai liberi per lui, che cattura 10 rimbalzi in attacco e 21 nella ripresa, con numeri da Shaquille O'Neal. Il top-scorer di Los Angeles è tuttavia il rientrare LeBron James con 29 punti, in una gara estremamente positiva per i padroni di casa: vanno in doppia cifra anche Reaves (19), Hachimura (15) e Russell (13). Non bastano, a una Minnesota in difficoltà, i 25 punti di Naz Reid ed Anthony Edwards. Pesano come macigni le assenze nel pacchetto dei lunghi ai T'Wolves, che scivolano al terzo posto a Ovest (44-21). I Lakers, pur vincendo, restano noni (36-30).
OKLAHOMA CITY THUNDER-MEMPHIS GRIZZLIES 124-93
Tutto facile per i Thunder, che dominano nel primo quarto con 38 punti e volano sul +21 a metà gara, chiudendo i giochi nel terzo quarto (102-68) e limitandosi a gestire nel finale, dove fanno entrare tutti i giocatori della panchina mettendone ben quindici a referto. Okc allunga così in vetta a Ovest (45-19), dove guida precedendo Denver e Minnesota, sempre sotto la spinta di Shai Gilgeous-Alexander. Quest'ultimo, riposando per tutto l'ultimo periodo, chiude con 23 punti davanti a Cason Wallace (22) e Giddey (16 punti e 10 rimbalzi). Il terzo successo di fila dei Thunder matura nonostante l'ottima prova offensiva di GG Jackson, rookie e vero leader offensivo dei Grizzlies dopo l'infortunio di Ja Morant. Quest'ultimo realizza 30 punti e il suo career-high, ma alle sue spalle c'è il solo Jaren Jackson Jr. (16) e arriva la sconfitta. Memphis resta così terzultima con uno score di 22-43, nella Western Conference.
LOS ANGELES CLIPPERS-MILWAUKEE BUCKS 117-124
I Clippers scelgono coscientemente di privarsi di Paul George e Kawhi Leonard, nel back-to-back dopo la sfida ai Bulls, ed escono sconfitti dalla sfida contro i Milwaukee Bucks. Il momento decisivo di un match combattuto è nel terzo quarto, dove un parziale di 32-23 consegna la sfida agli ospiti: Giannis e compagni riescono poi a gestirla e vincerla col punteggio di 124-117. Ai Clippers non bastano i 26 punti dalla panchina di Norman Powell, unica luce in un serata sottotono nel complesso, con qualche passaggio nel vuoto di troppo. Zubac (18), Coffey (16+10) e Mann (16) fanno il loro, ma non si può dire lo stesso di Harden: solo 13 punti e 11 assist per il leader losangelino. Nei Bucks, invece, brillano e risplendono le stelle di Giannis Antetokounmpo e Damian Lillard. Il primo chiude con 34 punti, 7 rimbalzi e 10 assist, ma il vero uomo decisivo è Dame Time: 35 punti e 11 assist, tra cui spiccano i canestri che firmano il sorpasso e chiudono i giochi. Milwaukee ne porta solo quattro in doppia cifra, ma sale al secondo posto a Est (42-23), Clippers quarti a Ovest (41-22). Nel match arrivano 5 punti in 6' per Gallinari, che mette a referto la sua prima tripla per i Bucks.
NEW YORK KNICKS-PHILADELPHIA 76ERS 73-79
Una gara dal punteggio record in negativo, il più basso in stagione, premia i Philadelphia 76ers in casa dei Knicks. Dopo un desolante primo quarto da 15-15, le squadre si accendono e i Sixers allungano sul +6 (37-31), che manterranno fino al termine della sfida vinta 79-73 senza Embiid e Maxey. I top-scorer per gli ospiti sono un Oubre da 18 punti e 10 rimbalzi e Hield (16), ma entrambe le squadre giocano il proprio peggiore basket e non forniscono uno spettacolo all'altezza. Philadelphia sale al sesto posto a Est (36-28) e si avvicina ai Knicks, quarti con 37 vittorie e 27 ko. Non bastano i 19 punti di Brunson, che tira con un modesto 6/22, e i 15 di Donte DiVincenzo per evitare una bruciante sconfitta casalinga per i newyorkesi.
CLEVELAND CAVALIERS-BROOKLYN NETS 101-120
I Cavs sono tuttora privi di Donovan Mitchell ed Evan Mobley e cadono a Brooklyn, crollando con un terzo quarto da 44-29 che indirizza la gara a favore dei Nets. Brooklyn vince 120-101 e prova a regalarsi una speranza riguardo ai play-in, ora distanti tre vittorie e mezzo per l'undicesima forza dell'Eastern Conference (26-39). Il trascinatore è il rientrante Cam Thomas, che chiude con 29 punti e 5/7 da tre: realizza cinque triple anche Mikal Bridges (25), col duo che precede Schroder (17) e un Claxton da 16 punti e 10 rimbalzi. Ai Cavs non bastano i 20 punti di Niang e i 15 di Allen, in una serata che vede in doppia cifra cinque giocatori con numeri al di sotto delle attese. Cleveland viene sconfitta e perde il secondo posto a Est, venendo scavalcata dai Bucks e scivolando in terza posizione (41-23).
ORLANDO MAGIC-INDIANA PACERS 97-111
Indiana passa sul campo dei Magic travolgendoli nel terzo quarto, dove un parziale di 39-21 è decisivo per indirizzare la sfida e stabilire il +15 dei Pacers, che resterà di fatto fino al termine del giochi. La formazione ospite vince 111-97 ed ha in Tyrese Haliburton il suo trascinatore: 20 punti con 7 rimbalzi e 8 assist per il play di Indiana, che sfiora la tripla doppia e viene eguagliato da Siakam (20). I Pacers hanno anche un ottimo contributo dalla panchinba, coi 17 punti di Toppin e McConnell, e vanificano la discreta prova di Paolo Banchero. L'italoamericano è il migliore dei suoi con 19 punti e 1/8 da tre, precedendo Anthony (16) e la strana coppia formata da Franz Wagner (13) e Wendell Carter Jr. (13+15 rimbalzi), ma i Magic escono sconfitti. Orlando scivola al quinto posto dell'Eastern Conference (37-28) e viene avvicinata dai Pacers, che ora sono settimi (36-29).
SACRAMENTO KINGS-HOUSTON ROCKETS 104-112
Nella notte che viene scandita dai ko interni, non si salvano neanche i Sacramento Kings, che rovinano quella che sembrava un'ottima gara con un disarmante terzo quarto da 14 punti contro gli Houston Rockets. Gli ospiti ne approfittano per ribaltare i giochi e volare sul +13 (86-73), vincendo la sfida per 112-104 in casa dei rivali. Questa volta non basta Domantas Sabonis, che chiude in doppia doppia con 25 punti e 15 rimbalzi (più otto assist), per evitare la sconfitta: Monk (20) e Fox (18) forniscono un buon contributo, ma i Kings vanno ko e restano settimi a Ovest (36-27). Approfittano del loro crollo i Rockets, che giocano un'ottima gara e portano sette giocatori in doppia cifra: VanVleet è il top-scorer con 22 punti e 9 assist, precedendo Green (19) e Sengun. Il turco chiude con 14 punti davanti ad Amen Thompson (13) e un terzetto a quota dieci (Brooks, Whitmore e Jabari Smith), ma è la nota dolente di serata quando esce per un infortunio che potrebbe toglierlo dai giochi per qualche gara. Houston intanto risale in 11a posizione: 29 vittorie e 35 ko il suo score, che consente a coach Udoka di inseguire i play-in.
MIAMI HEAT-WASHINGTON WIZARDS 108-110
Washington vince in volata, raddrizzando la sfida con un parziale di 22-10 a cavallo tra il terzo e il quarto periodo, e chiudendo i giochi col 29-26 nell'ultimo periodo. I Wizards vincono 110-108 in casa di una Miami irriconoscibile, che fallisce la tripla del sorpasso sia con Robinson che con Butler, subendo la terza sconfitta di fila e scivolando all'ottavo posto a Est (35-29). Il tonfo con la penultima forza dell'Eastern Conference (11-53), che torna a scavalcare i Pistons dopo il suo secondo successo consecutivo, arriva principalmente grazie ai 32 punti di Kyle Kuzma. La stella dei Wizards è il top-scorer della sfida e va a precedere Kispert (22) e Avdija (16+10), mentre Jordan Poole vive una serataccia, partendo fuori dal quintetto e chiudendo con sei punti e -21 di plus/minus. Agli Heat, di contro, non bastano i 23 punti di Jimmy Butler (0/4 da tre) e i 16 con 16 rimbalzi di Bam Adebayo: firmano lo stesso bottino anche Rozier e Robinson, ma arriva un ko tutto sommato meritato.
ATLANTA HAWKS-NEW ORLEANS PELICANS 103-116
Non poteva mancare un'ultima vittoria esterna, in una notte che vede solo due formazioni (Lakers e Okc) vincere tra le mura amiche e sette successi in trasferta. I Pelicans dominano e la spuntano sugli Hawks, che sono privi di Trae Young e non sembrano avere un'anima, in un match che li vede dominati dai rivali dall'inizio alla fine. New Orleans si costruisce un margine di quindici punti e lo porta sostanzialmente fino in fondo, vincendo 116-103 con due assoluti protagonisti: Trey Murphy è il top-scorer con 28 punti precedendo Zion Williamson (27), con questo duo che cancella la serataccia di Ingram (7). Agli Hawks non bastano i 25 punti di Bojan Bogdanovic e i 23 punti con 11 assist di Dejounte Murray: Atlanta ne porta cinque in doppia cifra, ma viene sconfitta e resta 10a a Est (29-35). I Pelicans, di contro, salgono al quinto posto nella Western Conference col loro quinto successo di fila (39-25).