FORMULA 1

"Non puoi costringere qualcuno a restare controvoglia": Horner punge Verstappen

Non c'è pace nel team campione del mondo, anche il Team Principal non è al riparo da sorprese sulla rotta per Melbourne

di Stefano Gatti

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"È come ogni cosa nella vita: non puoi costringere qualcuno a stare in un posto contro la sua volontà solo perché c'è un contratto. Che sia un tecnico, un progettista o altro". Dove per "altro" Christian Horner - in una dichiarazione riportata da Marca - intende senza margini di dubbio Max Verstappen che nel fine settimana di Jeddah ha preso decisamente posizione sul caos Red Bull di queste settimane, destreggiandosi da campione tra le sue incombenze al volante e quelle davanti ai microfoni, con un'autorevolezza che la dice lunga anche e soprattutto sulla sua esigenza di prendere in mano il suo destino e casomai la possibilità di scegliersi un'alternativa al team che lo ha lanciato e portato al successo, permettendogli di infilare uno dopo l'altro tre titoli iridati, con il quarto già in rampa di lancio dopo l'uno-due vincente di questo primissimo scorcio di stagione.

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Nemmeno la seconda doppietta dei Tori sembra insomma aver riportato la serenità e pace nel garage dei campioni del mondo. Nei modi e nei toni, le parole di Horner a Marca sottolineano il ritorno in sella a pieno titolo del cinquantunenne Team Principal inglese ma questo tipo di considerazione non è esattamente definitiva. Da questo punto di vista le due settimane (scarse, ormai) che portano al Gran Premio d'Australia potrebbero ancora riservare novità, e clamorose.

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Dall'Inghilterra giunge anche la voce che l'accusatrice di Horner (avendone il diritto) sarebbe intenzionata ad interporre appello all'esito dell'indagine interna Red Bull (che ha scagionato Christian). La deadline sarebbe fissata per uno dei giorni di questa settimana e il cambio di strategia sarebbe legato ad un cambio in corsa del team legale che assiste la donna.

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Il via vai di altissimi dirigenti Red Bull GmbH (a Jeddah il CEO Franz Watzlawick e l'ex mezzofondista Oliver Mintzlaff, Managing Director) e di soci - di maggioranza, oltretutto, nella persona di Chalerm Yoovidhya Sakhir - non rispecchia di certo una situazione di calma e stabilità. Indiscrezione giornalistiche - in questo caso di stampo anglosassone - suggeriscono la possibilità che Horner potrebbe non essere più al suo posto sul ponte di comando Red Bull a Melbourne: anche i più decisi sostenitori di Christian sarebbero sul punto di convincersi che le ricadute negative dell'Hornergate sono ormai troppo gravi e non più rimediabili. Red Bull si è affrettata a smentire, ovviamente.

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