Se a inizio marzo l'unico pensiero è il calciomercato, che qualcosa non vada proprio per il verso giusto è evidente. Però che la Juve sia già proiettata nel futuro non è una brutta idea, è piuttosto la necessità di reimmaginarsi competitivi e pronti a giocarsi davvero uno scudetto e rilanciarsi in Champions con qualche ambizione. In questo senso è dunque logico che i bianconeri si dividano tra i risultati dell'anno in corso e quelli che verranno con obiettivi differenti: restare in quota Champions - e vincere la Coppa Italia - quest'anno, rinforzarsi per dare la caccia allo scudetto a giugno. Nel mirino, come noto, c'è Teun Koopmeiners, che Max Allegri ha visto da molto vicino domenica scorsa e che a Torino seguono con grande attenzione da tempo. Il problema, al netto di una valutazione non inferiore ai 50-60 milioni, è che l'olandese piace molto a tanti club europei, squadre inglesi in testa. E la questione, quando di mezzo ci sono i soldi della Premier, si complica non poco.
Il punto è banale: per raggiungere la "soglia" pretesa dall'Atalanta la Juve deve vendere e vendere pure bene. Ci sono giocatori con i quali fare cassa (Soulé, per dirne uno, ma non solo), ma anche per questo sarà necessario un tempo che potrebbe giocare contro i bianconeri. In Inghilterra non hanno bisogno di vendere. Loro acquistano, subito, in fretta, senza fronzoli.
Poi, certo, c'è l'opinione di Koopmeiners da tenere in debita considerazione: preferirà continuare a giocare in Italia, dove si trova bene, o sceglierà la Premier? Al momento sappiamo solo che Giuntoli, approfittando della gara contro l'Atalanta, una chiacchierata approfondita l'ha già fatta. Si è mosso, insomma, e non ha certo ricevuto una porta in faccia come risposta. Koop ascolta, aspetta, deciderà. Con calma.
Certo è che il bilancio della Juve non permette troppi voli pindarici. I conti devono essere tenuto per quel che si può in ordine e per farlo è necessario equilibrare entrate e uscite. L'eventuale ingresso di Koopmeiners va coperto. Non ci spingiamo qui a considerare un sempre possibile avvicendamento sulla panchina bianconera perché, in ogni caso, immaginiamo sia difficile che un altro allenatore, nel caso di addio di Allegri, possa bocciare l'acquisto dell'olandese. Quindi Giuntoli tirerà dritto per la sua strada e farà il possibile per portare a Torino il miglior centrocampista offensivo del nostro campionato. Non è solo una necessità tecnica, è un pensiero rivolto a un futuro che sia migliore e non costringa a pensare al mercato già a marzo. A marzo, le grandi squadre, fanno i conti con gli obiettivi da raggiungere sul campo. E la Juve vuole tornare a pensare solo a quello.