Il Tour de France dello scialpinismo per via del suo formato a tappe, la Dakar della neve per il suo carattere "wild". Nel corso degli anni (anzi dei decenni) i paragoni illustri della Pierra Menta con alcuni grandi eventi sportivi francesi (ma popolari a livello planetario) si sono davvero sprecati. In realtà, come dicono quelli che la sanno lunga, “la Pierra è la Pierra”: tout court, tanto per restare in tema e… sul versante transalpino del Monte Bianco. La trentottesima edizione di un evento che teme pochi confronti a livello di grandi classiche skialp e in programma sulle nevi dell’Alta Savoia da mercoledì 13 a sabato 16 marzo. Campo base dell’evento il piccolo paese di Arêches-Beaufort che nel weekned centrale del terzo mese dell’anno è tutto un brulicare di atleti professionisti, amatori, accompagnatori e media, ma soprattutto tifosi caldissimi che si spingono (e si stringono!) a centinaia fin sulla vetta delle montagne toccate dall’itinerario di gara: quattro tappe in quattro giorni. Uno spettacolo nello spettacolo, che arriva a rivaleggiare con quello offerto dalla performance sportiva dei campioni in gara e con quello di uno scenario naturale che le nevicate degli ultimi dieci giorni hanno reso ancora più fiabesco.
Come l'Ultra Trail du Mont-Blanc è il "Sommet Mondiale du Trail", così la Pierra è il "vertice mondiale dello skialp". Sviluppo complessivo di novanta chilometri, diecimila metri di dislivello, ambiente di alta montagna. Quello della Pierra Menta è un vero e proprio viaggio ricco di emozioni che quest’anno potrà essere vissuto anche a distanza grazie al racconto dell’evento attraverso i canali ufficiali della manifestazione e di Karpos, main partner della Pierra Menta fino al 2026. Sono oltre 200 le coppie di atleti ingaggiati sui pendii del Beaufortain, nel cuore white (e green, a seconda della stagione) dell’Alta Savoia, versante francese della massima elevazione dell’arco alpino. A dare il nome all’evento Pierra Menta - giusto chiederselo - è l’omonima e inconfondibile cima da 2714 metri che svetta a una decina di chilometri (in linea d’aria, si intende) a sud-est dal campo base di Arêches.
All’inizio era un sfida, la scommessa di un gruppo di amici. La Pierra Menta è nata così, nell’ormai lontano 1985. Un’idea un po’ folle (come la Paris-Dakar delle origini, per tornare all’inizio), con un itinerario percorso che tocca una quindicina di vette tra i 2000 e i 2700 metri di quota: salite estenuanti e discese vertiginose. Nel marzo del 1986 è tutto pronto per la prima edizione alla quale partecipano quindici squadre, tutte francesi. Da quel punto di partenza, la Pierra Menta si è arricchita anno dopo anno di storie, di sfide, di aneddoti che l’hanno trasformata in leggenda. I numeri sono cresciuti rapidamente, tanto che nel 2006 (a vent’anni dalla nascita, poco più di metà dell’attuale cammino) le squadre al via erano 175 e oltre quattromila gli appassionati in quota a godersi lo spettacolo. Nel frattempo nascono i miti dello scialpinismo e vengono celebrati gli eroi della Pierra: come Fabio Meraldi (attuale presidente di FISky-Federazione Italiana Skyrunning), per ben dodici volte vincitore. E poi ancora sua maestà Kilian Jornet e gli alpini del Centro Sportivo Esercito: Matteo Eydallin, Damiano Lenzi, Robert Antonioli, Davide Magnini e Michele Boscacci.
Ecco intanto, con la collaborazione di Maurizio Torri e sportdimontagna.com, il panorama delle forze in campo nella grande classica transalpina, iniziando dalle chances delle formazioni italiane (si corre nel format delle squadre da due elementi, sia al maschile che al femminile). Le squadre accreditate sono come detto oltre duecento, in rappresentanza di diciotto nazioni. Numeri che… scoppiano di salute. Segno che, a differenza di quanto avviene al di qua del traforo del Monte Bianco, lo skialp race d'Oltralpe race non è in crisi e che il fascino della Pierra è sempre immutato. Tanto è vero che nemmeno l’assenza dall’attuale edizione de La Grande Course (il circuito biennale che riunisce le classiche long distance) priva la Pierra della benché minima parte del suo fascino e del suo pedigree, ma soprattutto della sua capacità di attrazione nei confronti dell’élite dello scialpinismo a livello planetario. Molti dei più forti interpreti mondiali della specialità si danno anche quest’anno appuntamento sulle montagne francesi sopra Albertville per quattro giorni di pura fatica e vero spettacolo su e giù tra zig zag in salita, creste aeree, verticalissimi canali e ripide, lunghissime discese.
Chi la spunterà quest’anno? Difficile dirlo! Fino all'immediata vigilia il tifo azzurro puntava sui campioni del Centro Sportivo Esercito Michele Boscacci e Matteo Eydallin: un binomio “long distance” ambizioso e collaudato, quello formato dal valtellinese di Albosaggia (già quattro successi alla Pierra) e dal piemontese di Sauze d’Oulx (addirittura cinque). Fortissimi, temutissimi, consapevoli del loro potenziale, già più volte espresso ai danni… della concorrenza. Purtroppo - ed è stato un vero e proprio colpo di scena - Boscacci è stato costretto al forfait dall'influenza. Procedura d'emergenza quindi per il suo socio Eydallin, che ha tamponato l'imprevisto trovando nel francese Thibaut Anselmet un nuovo compagno d'avventura.
A proposito di avversari: i più accreditati sono i local William Bon Mardion-Xavier Gachet che insieme non hanno mai vinto la Pierra ma che nell’avvio di stagione hanno dimostrato di attraversare uno strepitoso stato di forma. Attenzione anche al duo franco-austriaco Mathéo Jacquemoud-Jakob Herrmann, ai nostri fortissimi alpini Davide Magnini-Robert Antonioli e a Nadir “Mago” Maguet che (anche ora che è uscito dall’Esercito) è riuscito ad accasarsi bene e gareggia in coppia con il belga Maximilen Drion.
In gara-donne, l’esito della Pierra 2024 sembra blindato. La campionessa di casa Axelle Mollaret non ha voluto correre rischi, scegliendosi come partner la connazionale Emily Harrop. Sulla carta le azzurre Alba De Silvestro-Giulia Murada (vincitrici tre anni fa!) dovrebbero correre per la seconda piazza ma… mai dire mai, quando ci sono tanto talento e tanta classe in campo. In lizza per il podio altre formazioni transalpine: Léna e Candice Bonnel, Lorna Bonnel e Célia Perillat-Pessey. Per quanto ci riguarda attenzione anche all’inedita coppia italiana composta dalla bellunese Martina Valmassoi e dalla bresciana Corinna Ghirardi: un posto nella top five è alla loro portata.
Com’era finita nel 2023 ? Va detto innanzitutto che - per la prima volta dalla nascita della Pierra - dodici mesi fa gli organizzatori furono sono costretti da neve, grandine, raffiche di vento oltre i cento chilometri orari e whiteout totale prima a modificare il percorso, poi a cancellare l’ultima tappa. Le coppie vincitrici della Pierra 2023 hanno fatto scelte diverse. Squadra che vince non si cambia per quanto riguarda le donne, spazio alla discontinuità invece in campo maschile.
Ad imporsi in gara-uomini a termine di una 37esima edizione dalle a dir poco complicate condizioni meteo erano stati lo sfortunato Michele Boscacci e Davide Magnini le cui strade - come abbiamo appena visto - quest’anno si sono divise, per poi magari ritrovarsi in futuro (intanto Michele e Davide hanno vinto insieme - con record - la recente Monterosa Skialp). In campo femminile invece - a conferma di quanto appena detto - Axelle Mollaret e la fedele socia Emily Harrop avevano fatto la differenza sulle loro avversarie. Quindi, perché cambiare?
E se la Pierra nel suo formato “Tour” è destinata agli atleti più prestazionali (siano essi élite oppure amatori), del sostegno di Karpos gode anche la sua sorella minore Étape de la Pierre: accessibile a una range più ampio di scialpinisti: disposti a mettersi alla prova ed ad uscire dalla loro zona di comfort, sulla base però della necessaria esperienza su questo tipo di terreno e di contesto.
Tra gli eventi sportivi e mediatici più significativi per il mondo dello scialpinismo, la Pierra Menta incarna tutti quei valori autentici che contraddistinguono lo scialpinismo. Passione e fatica, entusiasmo e condizioni estreme. Un concentrato di emozioni che rende uniche ogni salita e ogni discesa. Dal passaggio sulle creste del Grand Mont, animato all’inverosimile dal tifo di migliaia di appassionati che ne raggiungono appositamente la vetta, all’adrenalina della salita verso il Col de la Forclaz. Karpos seguirà e racconterà la gara attraverso i canali social, con un focus sugli atleti del Centro Sportivo Esercito, oltre che sui campioni di casa Xavier Gachet e Laurie Renoton, che cercheranno di scrivere il proprio nome nell’olimpo di questa gara leggendaria. Prendere parte alla Pierra Menta significa entrare a pieno titolo nell’olimpo dello sci alpinismo. Con il suo format, invariato dall’anno della sua nascita, continua a far sognare gli atleti più forti di tutto il mondo, che si allenano anche un anno intero per prepararsi a questa sfida.
“Quello tra Karpos e la Pierra Menta è stato un incontro di ideali e principi. Ci troviamo di fronte a un monumento dello sport, dove si sfidano i protagonisti più forti dello sci alpinismo di oggi, ma non solo. I luoghi della Pierra Menta sono gli stessi che in estate diventano protagonisti del mondo del ciclismo, dove MVCGroup è da sempre primo attore con i marchi Castelli e Sportful, al fianco dei team più vincenti. Si capisce quindi come la collaborazione con la Pierra Menta sia parte del nostro DNA sportivo, la naturale continuazione di una tradizione nel mondo dello scialpinismo, disciplina nella quale Karpos si presenta sul mercato come leader di settore vestendo alcuni degli atleti più vincenti a livello mondiale”. (Alessio Cremonese - CEO MVC Group).