Il contrasto tra lo scenario che ha trovato quando ha accettato l'incarico di coach della Virtus e quello che ha davanti agli occhi adesso è ai limiti dell'incredibile. Luca Banchi può godersi questa escursione, sotto tutti i punti di vista: di risultati, di prestazioni, di umore e partecipazione del roster. Uno dei segreti di questa rivoluzione è da ricercare proprio dalla collettività che esprime, oggi, Bologna.
" Il compito non è stato certamente facile, nell’approccio c’era il rischio che il mio arrivo potesse rallentare il processo evolutivo della squadra. Mi sono concentrato sul fatto che i ragazzi mi percepissero al loro fianco, nel tentativo di dare ulteriore impulso alla loro stagione. Ho cercato di cavalcare e valorizzare al meglio le caratteristiche di ogni individualità e portare avanti il lavoro già iniziato da chi mi ha preceduto perché la Virtus giocasse un basket collettivo e questa stagione, pur con qualche alto e basso, sta dimostrando che le cose migliori riusciamo a farle quando abbiamo un rendimento omogeneo e spalmato tra tutti i giocatori a referto".
Se Bologna viene universalmente riconosciuta, in Europa, come una delle squadre più belle da vedere, il merito è di questo meccanismo virtuoso innescato dall'allenatore. La sfida, adesso, è quella di confermarsi, superando la pioggia di complimenti da effetto sorpresa, con un obiettivo preciso: i playoff di Eurolega. "È qualcosa che stiamo dimostrando, settimana dopo settimana, di meritare. Tutto è iniziato nell’incoscienza e nella sorpresa, soprattutto dei nostri avversari, che non immaginavano che la Virtus potesse essere così a lungo competitiva ad altissimo livello. Adesso per noi è diventato estremamente stimolante quella di riuscire a reggere l’urto, non più come squadra sorpresa della stagione, ma come chi vuole riuscire a mantenere questo livello contro avversari che, quando giocano contro di noi, cercano di tirar fuori la miglior prestazione possibile. Ottenere un biglietto per la post season sarebbe il coronamento di un sogno e anche la messa a frutto di sacrifici che durano ormai da mesi. Ho molti giocatori esperti, ma anche estremamente orgogliosi e determinati per raggiungere questo obiettivo e sono convinto che fino all’ultimo secondo dell’ultima gara di regular season lotteremo per cercare di far sì che questo accada".
La sfida-spettacolo con il Real Madrid arriva dopo la convincente vittoria in campionato con i rivali dell'EA7. " Battere Milano in questa gara è stato sicuramente importante, riuscendo anche a ribaltare lo scarto canestri. Ma non dobbiamo perdere di vista il fatto che manchino ancora sette partite alla conclusione della stagione regolare e il nostro è un campionato, più di altri, equilibrato e combattuto, dove ogni squadra avrà molto da giocarsi da qui alla fine. Ogni gara è aperta a qualsiasi risultato, è difficile immaginare quale sarà la griglia finale dei playoff. Poi che la finale si giochi al meglio delle 5 o delle 7, poco importa, anche i risultati dell’intera stagione, Coppa Italia compresa, dimostrano che ci saranno accoppiamenti che riserveranno delle sorprese e costringeranno le squadre a giocare al meglio delle loro possibilità. È anche difficile immaginare come queste squadre arriveranno alla post season di campionato, è prematuro fare valutazioni o dire quanto il fattore campo potrà incidere sul risultato finale. Resta la soddisfazione di aver giocato una partita molto continua, solida, al pari di un avversario che si è dimostrato, ancora una volta, estremamente competitivo".
Contro l'Armani è stato un trascinatore il capitano Marco Belinelli: con lui Banchi ha stabilito una connessione speciale. "Non ci sono ricette speciali. Penso che tra di noi esista rispetto reciproco del ruolo, ma non solo di questo. Credo che lavorare accanto a un giocatore come lui ti faccia apprezzare anche le sue qualità umane, la sua leadership. È un esempio per i compagni, un trascinatore per la tifoseria, un simbolo per la Virtus. Mi godo la possibilità di lavorare al suo fianco e ogni giorno tornare a casa rubando qualche idea da quelle che sono le sue intuizioni sul campo. Il suo lavoro non si esaurisce qua, in qualità di capitano dà un contributo costante in spogliatoio, fuori dal campo, per cercare di rendere questo gruppo il più coeso possibile. Gli vanno riconosciuti molti meriti, come a molti dei suoi compagni che si stanno dedicando, facendo anche rinunce molto importanti, nel tentativo di raggiungere un grande obiettivo stagionale: raggiungere i playoff in Eurolega e poi pensare al campionato".