ROMA

Roma, il caso del video intimo si allarga: un altro licenziato. Il club: "Nessuna discriminazione"

 L'uomo sarebbe stato allontanato al pari della dipendente per violazione della policy di etica aziendale. Si muove la Procura e il club attacca: "Vogliono destabilizzarci". I legali della donna: "Stupiti"

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Un video intimo con protagonisti due dipendenti della Roma ha fatto il giro di Trigoria scatenando un vero e proprio caso. A diffonderlo un calciatore della Primavera giallorossa, che aveva chiesto alla 30enne coinvolta il telefono per effettuare una chiamata. A far scoppiare la bufera è stata la notizia del licenziamento della dipendente amministrativa sulla quale ha aperto una indagine anche la Procura della Figc: la medesima fine, svela oggi il Corriere della Sera, l'ha fatta il partner presente nel filmato. Trattasi di un suo superiore, anch'esso spedito lontano dagli uffici giallorossi. A proposito dell'indagine: sotto osservazione solo le eventuali violazioni del codice di giustizia sportiva (articolo 4) da parte del calciatore e di conseguenza il club capitolino per responsabilità oggettiva. Club che si è espresso tramite una lunga nota: "Nessuna discriminazione".  

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I licenziamenti sarebbero due, giustificati - si legge sul quotidiano - dal fatto che avrebbero violato la policy di etica aziendale dei comportamenti da tenere all'interno della società. Alla base dell'allontanamento della 30enne quindi  non ci sarebbe alcuna discriminazione di genere. Dettaglio tutt'altro che banale visto proprio questo aspetto aveva fatto gridare i più allo scandalo.

Per il calciatore della Primavera invece, colui che ha visionato il filmato sul cellulare della dipendente per poi diffonderlo, non sarebbero ancora stati presi dei provvedimenti. Da tre anni alla Roma, il ragazzo, all'epoca appena maggiorenne (i fatti dovrebbero risalire allo scorso novembre), è nel giro della prima squadra senza però aver mai esordito. Al momento l'avvocato della dipendente non ha sporto querela nei suoi confronti: l'obiettivo del difensore sarebbero quello di far reintegrare la donna sul posto di lavoro. Sull'accaduto comunque sta indagando la Procura della Figc: sono già in corso gli interrogatori e le acquisizioni degli atti. Le violazioni che potrebbero essere contestate sono per il calciatore l'art. 4 del codice di giustizia sportiva ("principi della lealtà e della correttezza") e per la società l'art.6 (responsabilità oggettiva). Il licenziamento della dipendente non riguarda invece la giustizia sportiva.

LA NOTA DELLA ROMA: "IN ATTO TENTATIVO PER DESTABILIZZARE LA SOCIETA'"
Sul caso che ha assunto contorni anche politici, si è espressa anche la Roma con una nota dai toni forti: "Con riferimento a quanto apparso nelle giornate di ieri e di oggi su alcuni organi di stampa in relazione a una vicenda, in realtà risalente nel tempo, che ha riguardato due dipendenti (un uomo e una donna) e un tesserato del Club, l’AS Roma, ravvisato il tono diffamatorio della campagna scaturita, ritiene che sia in atto un chiaro tentativo di attaccare e destabilizzare la Società e il suo Gruppo in un momento cruciale della stagione sportiva - si legge -. La Società, nel ribadire la correttezza del proprio operato, intende evidenziare alcuni fatti rilevanti di cui è venuta a conoscenza nel novembre 2023, che hanno determinato la decisione aziendale assunta:

- Il licenziamento è la conseguenza di una circostanza che, oltre a essere contraria al Codice Etico della Società, e ad aver riguardato indistintamente entrambe le persone che hanno registrato il video, ha oggettivamente determinato l’impossibilità di proseguire il rapporto lavorativo con il Club, anche alla luce delle mansioni svolte da entrambi che richiedevano un coordinamento diretto con i minorenni.
-I fatti sono stati strumentalizzati ad arte per presumere un’inesistente discriminazione sessuale e disparità di trattamento, quando il provvedimento della Società ha riguardato contestualmente (­lo stesso giorno e alla stessa ora) anche il ragazzo coinvolto nei fatti.
- È  peraltro purtroppo vero che nel video emergeva la sussistenza di una trattativa privata riguardante corsie preferenziali lavorative.

L’AS Roma comunica che intende fermamente tutelarsi a difesa dei propri interessi, in tutte le sedi competenti, al fine di proteggersi da attacchi gravi e spregiudicati, ristabilendo la verità oggettiva dei fatti".

I LEGALI DELLA DIPENDENTE: "STUPITI DELLA NOTA"
"Prendiamo atto con stupore del comunicato della As Roma che non solo non nega la sottrazione del video alla ragazza coinvolta, ma conferma di non voler prendere minimamente in considerazione la posizione del calciatore omettendo ogni valutazione sul punto e attaccando nuovamente la vittima della vicenda". Cosi' una nota dello studio legale Bronzini, che assiste la ex dipendente della Roma, licenziata per la vicenda del video intimo diffuso da un calciatore della squadra Primavera.

IL MINISTRO ABODI: "CERTO CHE L'INDAGINE CHIARISCA PRESTO"
"Troppo gravi e delicate le questioni relative ai fatti che sono successi per dichiarare senza avere tutti gli elementi. Sono certo che le indagini in corso faranno emergere in tempi brevi le responsabilità, determinando le relative e opportune conseguenze". Lo ha detto il ministro per lo sport e per i giovani, Andrea Abodi, al telefono con l'ANSA, intervento in merito al caso del licenziamento della dipendente della Roma. 

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