Il Tribunale arbitrale dello sport (Tas) ha respinto il ricorso del marciatore italiano, Alex Schwazer, contro la decisione dell’Atletica Integrity Unit (Aiu) che aveva deciso di non sospendere la squalifica di otto anni per doping. Il periodo di squalifica di Schwazer decorre dall’11 agosto 2016, a seguito della sua seconda violazione al Codice mondiale antidoping. L’organismo di Losanna ha così confermato quando stabilito da Aiu, che dipende da World Athletics, lo scorso 10 novembre. La squalifica impedisce al 39enne atleta di puntare alla qualificazione per le Olimpiadi di Parigi 2024.
I LEGALI: "MERITA UNA CHANCE, VALUTIAMO RICORSI"
"Abbiamo preso atto con amarezza della decisione del Tas che ha rigettato l'appello di Alex Schwazer finalizzato ad ottenere uno sconto della squalifica a suo tempo sancita. Siamo convinti che Alex Schwazer abbia diritto allo sconto richiesto per la collaborazione fornita nell'ambito delle normative antidoping vigenti". Così i legali del marciatore in una dichiarazione all'Ansa. "Ci riserviamo di esaminare le motivazioni in oggetto appena conoscibili per valutare eventuali nuove ulteriori iniziative giudiziarie. Restiamo fiduciosi che alla fine gli venga concessa questa opportunità legittima e meritata!", aggiungono. "Ad oggi - proseguono i legali, MariaLaura Guardamagna, Gerhard Brandstatter, Thomas Tiefenbrunner e Massimiliano Valcada - c'è un provvedimento della giustizia ordinaria italiana che ha dato ragione ad Alex mentre solo la Giustizia Sportiva, con relativi ricorsi al Tribunale Federale Svizzero gli ha dato torto. Alex per otto anni, nonostante le ingiustizie subite, con grandi sacrifici in condizioni difficilissime, ha continuato ad allenarsi. Era ed è in condizioni tuttora di esprimere grandi prestazioni ed ottenere ottimo risultati anche a favore dello sport italiano. Restiamo fiduciosi che alla fine gli venga concessa questa opportunità legittima e meritata".
DONATI: "MI SPIACE PER ALEX"
"Mi dispiace per Alex, per la sua grande passione e perché ci ha sperato fino all'ultimo. Personalmente, non mi sarei mai rivolto a questa gente, mai più. Per me questa gente non esiste". Così Sandro Donati, al telefono con LaPresse, commenta la decisione del Tas di Losanna di respingere nuovamente il ricorso dell'ex marciatore che chiedeva la sospensione del periodo di squalifica di otto anni che gli è stata inflitta nel 2016. "L'ho visto sempre pieno di speranza di potercela fare, ma sinceramente io non ci ho mai pensato, neanche quando si andò a Rio", dice ancora Donati, che risponde così a una domanda sull'eventuale ritorno alle gare di Schwazer una volta scontata la squalifica: "Questo lo deve decidere Alex, ma io ci penserei sopra anche in questo senso. Chi conosce questa storia sa quanto sia, non chiara, ma chiarissima. Di prove e indizi ce ne sono una montagna. Questi organismi sono una sorta di multinazionale che si muove al di fuori delle leggi".