La Lazio vince il derby contro il Frosinone al termine di una delle settimane più complicate degli ultimi anni, con le dimissioni di Maurizio Sarri che hanno fatto parecchio discutere. E Giovanni Martusciello, suo vice che ha preso il posto in panchina in attesa dell'arrivo di Tudor, ai microfoni di Sky non si tira indietro nel parlare della scelta del tecnico, con l'addio che è servito ai biancocelesti per rialzare la testa: "Ha preso la sua decisione per far uscire una partita come quella di oggi. A estremi mali, estremi rimedi. Non si è dimesso perché aveva paura di allenare la Lazio, si è dimesso per tentare una strappata, una reazione della squadra. Dispiace, ma si troveranno altre strade".
A chi gli chiede del possibile tradimento all'interno dello spogliatoio, Martusciello è chiaro e diretto: "Non penso che la squadra possa fare una cosa del genere. Questo gruppo è impensabile possa fare una cosa del genere, non appartiene al loro DNA. Se i tifosi se ne accorgono sono dolori, loro sono professionisti esemplari. Non riuscire a dare sempre il 100% ci sta, ma tradimento è una parola troppo forte. Ci sono stato due anni a contatto, mai avuto una sensazione del genere".
E con l'addio del tecnico si chiude l'era triennale di Sarri: "Rispetto al secondo posto dell'anno scorso c'è un campionato in mezzo, ci siamo approcciati a quest'anno con minore energia senza però sottovalutarlo. Ci sono stati dei passaggi che spostano nella rincorsa. La Champions poi ha avuto un forte impatto, ci sono state situazioni che ci hanno portato a fare meno dello scorso anno. L'anno scorso siamo usciti dall'EL, da lì poi siamo andati verso il secondo posto. Le annate non sono tutte uguali, questa è la prova. A Roma non è come Milano, la piazza qui vuole arrivare sempre più in alto e quando non riesci a confermarti tutto diventa complicato. Ci sta, fa parte delle squadre, ma qui è complicato. Bellissima viverla, giocare all'Olimpico vincendo derby, però il dispiacere rimane perché la squadra può compattarsi per far sognare i tifosi".
Sul futuro, con Tudor ormai soltanto da ufficializzare, Martusciello scherza: "Vado nella mia bella Ischia e lascio la Lazio com'era programmato".
Sull'abbraccio dei giocatori al gol di Castellanos, poi, ha voluto sottolineare: "Non era di certo per me. Quando si vince la liberazione c'è, il segno di vicinanza non era di certo per me. I ragazzi hanno avuto difficoltà in una piazza complicata, una difficoltà emotiva che anche oggi ci ha fatto fare errori sui passaggi semplici. I ragazzi erano contenti per aver vinto, ma devono risalire ora velocemente la classifica".