BASKET

Nba: i Warriors battono i Lakers. Esultano anche Oklahoma e Minnesota

I Thunder superano Memphis e tornano in vetta alla Western Conference, ma i Timberwolves restano in scia. Successo fondamentale per Golden State, i Knicks battono Sacramento

© Getty Images

La notte dell'Nba prevede nove gare e tutti gli occhi sono puntati sulla sfida tra i Lakers e i Warriors, che premia Curry e compagni. Golden State sale così al nono posto nella Western Conference, guidata sempre dai Thunder: Oklahoma regola 118-112 i Grizzlies e riaggancia Denver (47-20), con Minnesota in scia (46-21) dopo aver battuto Utah. Cade Sacramento contro i Knicks: 42 punti per Brunson. Houston batte i Cavs, esultano anche Indiana e i 76ers

MEMPHIS GRIZZLIES-OKLAHOMA CITY THUNDER 112-118
Non si ferma la corsa degli Oklahoma City Thunder, che riagganciano la vetta della Western Conference in tandem coi Denver Nuggets, con uno score di 47-20, sconfiggendo 118-112 i Grizzlies. Memphis si gioca le sue carte nei primi due quarti, scivola sul -13 nel terzo e tenta una disperata rimonta nell'ultimo e decisivo periodo, accorciando a un solo possesso di distanza prima della sconfitta. I padroni di casa ritrovano Desmond Bane dopo due mesi e quest'ultimo risponde con 22 punti e lo status di top-scorer dei suoi, precedendo GG Jackson e Jaren Jackson Jr. che chiudono a quota 19. Numeri che non bastano per evitare la sconfitta contro il frontcourt dei Thunder: Okc trova l'ottima prova di Jalen Williams (23), ma soprattutto trova i 22 punti con 11 rimbalzi di Chet Holmgren. Quest'ultimo precede Shai Gilgeous-Alexander, fermo a quota 20, e segna i canestri decisivi nell'ultimo e decisivo parziale. Esulta così Oklahoma, mentre i Grizzlies restano terzultimi a Ovest (23-45). 

LOS ANGELES LAKERS-GOLDEN STATE WARRIORS 121-128
Il big match tra i Los Angeles Lakers e i Golden State Warriors premia questi ultimi, che vincono in volata dopo una prima parte di gara estremamente equilibrata, chiusa sul 67-66 ospite e con l'infortunio di Anthony Davis dopo soli 12' giocati per i padroni di casa. Nei Lakers, privi di una delle loro stelle, si ritrova così a far tutto LeBron James, che è una furia e trova una prestazione d'altri tempi: 40 punti, 8 rimbalzi e 9 assist per sfiorare una clamorosa doppia e precedere D'Angelo Russell, che mette a referto 23 punti e 13 assist. Hachimura (14) e Reaves (11) sono gli altri giocatori in doppia cifra per sopperire all'assenza di Davis (8), ma arriva ugualmente un ko. C'è Steph Curry a trascinare i Warriors al successo, rientrando dopo un problema alla caviglia e risultando decisivo con 31 punti e 12/24 dal campo, in una sfida che lo vede anche soffiare la palla della vittoria a LeBron James. Alle sue spalle la prova sontuosa di Klay Thompson, che entra da sesto uomo e chiude con 26 punti e 9/15 al tiro, precedendo Kuminga (23) e Wiggins (16). Nel tabellino di Golden State, che scavalca i Lakers (36-32) ed è nona a Ovest (35-31), c'è anche un'insolita doppia doppia di Draymond Green con 12 rimbalzi e 13 assist, ma soli sei punti.

SACRAMENTO KINGS-NEW YORK KNICKS 91-98
Non c'è storia per Sacramento contro i Knicks, che superano nel secondo quarto e mantengono la leadership della sfida fino all'ultimo e decisivo periodo, dove allungano con un parziale da 23-17 e blindano la vittoria per 98-91. La formazione newyorkese domina a rimbalzo (52-42) e in area (44-36), con un assoluto trascinatore. Jalen Brunson chiude con 42 punti e 17/28 dal campo, realizzando quasi la metà dei punti dei suoi e ottenendo un record: è solo il quarto giocatore capace di superare i 40 punti per due gare consecutive coi Knicks dopo Bernard King, Patrick Ewing e Carmelo Anthony. Alle sue spalle DiVincenzo (15) e Burks (12), mentre ai Kings non basta una buonissima prova di Domantas Sabonis. Il lituano chiude con 21 punti e 14 rimbalzi, precedendo Fox (20) e Monk (18) in una squadra che ne porta cinque in doppia cifra, ma i suoi escono sconfitti dalla gara casalinga. I Knicks restano così quarti a Est (40-27) col terzo successo consecutivo, Sacramento è invece settima nella Western Conference (38-28). 

UTAH JAZZ-MINNESOTA TIMBERWOLVES 100-119
I Minnesota Timberwolves devono rinunciare alla fisicità di Karl-Anthony Towns e Gobert, ma riescono comunque a sconfiggere gli Utah Jazz accelerando nella ripresa, che li vede dominare col punteggio di 71-52 e un ultimo quarto da 37-28. Il trascinatore è sempre Anthony Edwards, che chiude con 31 punti e 10 rimbalzi precedendo un Naz Reid in doppia doppia: 22 punti e 12 rimbalzi per lui, mentre l'ex di giornata Mike Conley chiude con 25 punti ed è ugualmente decisivo per i T'Wolves. Minnesota resta così terza a Ovest (46-21) e in scia al duo di testa composto da Denver e Okc, mentre Utah è 12a nella stessa Conference (29-38). Non bastano i 22 punti con 10 assist di Collin Sexton, a una squadra che porta in doppia cifra solo il rookie Keyonte George (18) ed Hendricks (15+10) oltre a Yurtseven (14).

HOUSTON ROCKETS-CLEVELAND CAVALIERS 117-103
La gioventù e la freschezza degli Houston Rockets continuano a dimostrarsi un fattore in questa fase dell'Nba, che vede Jalen Green e compagni conquistare la quinta vittoria di fila e portarsi a quattro vittorie dalla zona che varrebbe i play-in, occupata dai Lakers al momento. Contro i Cavs, Houston vola sul +16 a metà gara e non si volta più indietro, sconfiggendo Cleveland col punteggio di 117-103 in una prova incolore degli ospiti. Caris LeVert è il migliore dei suoi con 21 punti precedendo Niang (14), ma chi delude sono Donovan Mitchell e Darius Garland, che chiudono rispettivamente con 13 e 12 punti. I Cavaliers ne portano sei in doppia cifra, ma escono meritatamente sconfitti. Jalen Green è il migliore per i Rockets, privi di Sengun, con 26 punti e 11 assist. Alle sue spalle Jabari Smith (20) e Amen Thompson (18), in una Houston che resta 11a con 32 vittorie e 35 ko. Terza posizione nell'Eastern Conference, invece, per i Cavs (42-25). 

NEW ORLEANS PELICANS-PORTLAND TRAIL BLAZERS 126-107
I Blazers arrivano a New Orleans e riescono a giocare una partita coraggiosa ed efficace fino al terzo quarto, dove esce tutta la superiorità dei Pelicans, che volano sul +10 e poi blindano la vittoria col punteggio di 126-107 e un ottimo quarto quarto. I 28 punti di Delano Banton e i 25 di Anfernee Simons, sommati ai 20 di DeAndre Ayton, non bastano per evitare il ko di Portland, che perde 19 palloni e subisce la fisicità dei rivali. I Trail Blazers restano così terzultimi nella Western Conference (19-48), venendo sconfitti da quella che è la quinta forza a Ovest (41-28). I Pelicans beneficiano della grande serata dell'ex CJ McCollum, che mette a referto 30 punti e 8 assist, precedendo Zion Williamson (26+10 rimbalzi) e Brandon Ingram (22), con Trey Murphy a quota 20. Il quarto posto si avvicina dunque per New Orleans, che sta vivendo un ottimo finale di stagione. 

INDIANA PACERS-BROOKLYN NETS 121-100
Il duello interno all'Eastern Conference premia gli Indiana Pacers, che dominano nel pitturato (82-42 il punteggio in area) e sconfigge 121-100 i Brooklyn Nets con una sontuosa seconda metà di gara e un ultimo quarto da 35-22. Pascal Siakam è il trascinatore per i padroni di casa, chiudendo con 28 punti e 11 assist davanti a Nesmith (16) e Haliburton (14 con 7 assist), in una squadra che ne porta sei in doppia cifra. D'altro canto, ai Nets non bastano i 22 punti di Cam Thomas e la doppia doppia sfiorata da Claxton: anche qui sono sei i giocatori che superano i dieci punti, con Cam Johnson (14) e Schroder (13) come spalle del giovane talento di Brooklyn, ma arriva il ko. I Nets restano 11mi a Est (26-41), mentre i Pacers si mantengono in quella sesta posizione (38-30) che varrebbe l'accesso diretto ai playoff. 

PHILADELPHIA 76ERS-CHARLOTTE HORNETS 109-98
Riparte la corsa degli zoppicanti Philadelphia 76ers, che costringono gli Hornets a inseguire per tutta la sfida e rischiano grosso nel quarto periodo, quando i rivali superano sull'89-88 e serve un grande finale di Oubre per blindare la vittoria col punteggio di 109-98 e un parziale di 21-9 nei minuti conclusivi. Tyrese Maxey è il migliore dei suoi in una gara complicata, che lo vede chiudere con 30 punti e subire un antisportivo da Brandon Miller. Alle sue spalle Oubre (22) e Hield (14) in una prova sottotono per i Sixers, che restano settimi a Est (37-30) e regolano una Charlotte che resta terzultima con uno score di 17-51. Non bastano i 21 punti di Tre Mann e i 16 punti dalla panchina dell'ex Olimpia Bertans, in una squadra che ne porta sei in doppia cifra: tra questi, Miles Bridges (14) e Vasilije Micic (11). 

CHICAGO BULLS-WASHINGTON WIZARDS 127-98
Non riescono a rialzarsi i Washington Wizards, che vengono dominati dai Bulls sin dai primissimi minuti e scivolano subito sul -22 a metà gara, senza riuscire a riprendersi fino alla sconfitta per 127-98 contro una Chicago imprendibile. La formazione della capitale resta così ultima a Est (11-56) e subisce la terza sconfitta consecutiva, che arriva con una prova sottotono di tutta la squadra: Kispert è il migliore con 16 punti, ma l'unica consolazione sono i 15 del rookie Bilal Coulibaly (5/9 dal campo), con Poole (13) e Kuzma (11) in disarmo. Sono così 19 le sconfitte nelle ultime 21 per i Wizards, mentre i Bulls consolidano la loro nona posizione nell'Eastern Conference (33-35). Questa volta il protagonista assoluto è Ayo Dosunmu, che chiude col suo career-high in Nba: 34 punti e 9 assist per il play di Chicago, che tira 14/22 dal campo e precede un Vucevic da 29 punti e 13 rimbalzi. Serata no per DeRozan, fermo a quota 13 con Drummond, ma i padroni di casa esultano ugualmente. 

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