La stagione della MotoGP è scattata a Losail con tre protagonisti assoluti, tre clienti scomodi e un vero e proprio "mucchio selvaggio" nel quale si nasconde certamente qualche pilota in grado di sgomitare quanto basta per "uscire a riveder le stelle" (nel senso dei top riders). Magari già dal Gran Premio del Portogallo del prossimo weekend all'Autodromo dell'Algarve di Portimao, con il quale il Mondiale approda in Europa, prima di attarversare l'Atlantico per il successivo GP Of The Americas di Austin. Francesco Bagnaia, Brad Binder e Jorge Martin hanno monopolizzato quasi per intero il podio del Gran Premio del Qatar del secondo weekend di marzo. Il vicecampione in carica di Prima Pramac Racing ha confermato la sua spiccata predilezione per il formato Sprint, imponendosi alla grande sabato 9 marzo, per poi togliere suo malgrado un paio di marce nel GP da piena distanza dell'indomani, scalando di altrettanti gradini di un podio aperto da Bagnaia, primo al traguardo davanti a Binder che ha chiuso in seconda posizione entrambe le gare qatariote. I conti non tornano: occorre inserire nel bilancio... l'intruso Aleix Espargarò che ha bruciato il campione in carica per il gradino più basso della Sprint. Il pilota spagnolo di Aprilia Racing (solo ottavo nel GP) è con Marc Marquez e con Enea Bastianini uno dei tre clienti scomodi di cui sopra.
All'otto volte campione del mondo passato da Honda HRC a Ducati (Gresini) l'aria nuova ha messo subito un appetito... da Cannibale. Quinto nella Sprint e quarto nel GP, Marquez mette già nel mirino il podio ma - facile immaginarlo - mette già nel mirino la vittoria e ne ha ben donde. Noblesse oblige, insomma. Oltre al lignaggio, lo richiede anche la necessità di tenere in questo primissimo scorcio di Mondiale la scia dei più giovani, per poi magari provare a giocare la carta dell'esperienza nella fase più calda della stagione. Quanto a Bastianini, il suo caso è più complesso e anche delicato, ma Enea (sesto e quinto a Losail) ha i numeri per risalire la china, sempre che non sia ormai troppo tardi per rovesciare uno status quo ducatista decisamente sbilanciato a favore del due volte iridato Bagnaia.
E il mucchio selvaggio di cui sopra? Beh, ne fanno parte tutti quei piloti che a Losail non sono risuciti a... bucare lo schermo, rimanendo confinati nella pancia del gruppo o peggio. Dai VR46 Boys Bezzecchi e Di Giannantonio all'australiano di KTM Jack Miller, da Maverick Vinales (Aprilia Racing) ai due "ufficiali" Yamaha Fabio Quartararo e Alex Rins. Con citazione cinematografica, la regola è quella... del sospetto: il dubbio che per tutti loro il 2024 sia una stagione tutta all'inseguimento dei primi.
L’eccezione alla regola stessa è la "rookie sensation" di Losail Pedro Acosta. Ottavo e nono in Qatar, lo spagnolo di GASGAS Tech3 (team satellite KTM) è già il primo della lista, tra gli attuali "midfielder" con le carte in regola per fare un bel salto in avanti: per talento e slancio, più ancora che per mezzo meccanico... sotto il sedere.