GLI SCENARI

Due mesi alla scadenza del prestito: l'Inter tra i desideri di Zhang e i dubbi di Oaktree

Secondo il Corriere dello Sport il presidente nerazzurro non avrebbe ancora convinto il Fondo americano

© ansa

La definizione dell'assetto proprietario dell'Inter è entrata nella fase più calda: mancano infatti due mesi alla scadenza del prestito concesso dal fondo Oaktree a Suning. La questione è strettamente nelle mani del presidente Steven Zhang: tutto passa esclusivamente dalla casa madre cinese, gli stessi manager nerazzurri sono sostanzialmente chiamati a fare da spettatori in questa trattativa. Più che previsioni, in questo momento si possono fare supposizioni, il che non significa certo tirare a indovinare, ma il tentativo di decifrare le intenzioni della proprietà nerazzurra e quelle del fondo nordamericano è quanto mai arduo. Di oggi la ricostruzione del Corriere dello Sport, ultima in ordine di tempo, che prova a spiegare il perché Oaktree non sarebbe convinta della proposta messa sul tavolo da Steven Zhang, aggiungendo però contestualmente che, mancando ancora due mesi alla scadenza prefissata, tutto può cambiare.

Per il quotidiano romano, a buon conto, le argomentazioni presentate dal presidente dell'Inter non sarebbero state al momento sufficienti a smuovere la resistenza del fondo americano. Oaktree non aveva nei suoi piani strategici quello di rilevare il club nerazzurro, ma nelle ultime settimane starebbe cambiando posizione. Tra i tanti condizionali d'obbligo, si riporta che Zhang avrebbe offerto a Oaktree il saldo immediato degli interessi alla scadenza (100 milioni circa) con un contestuale spostamento della scadenza per restituire tutto il prestito al 2026 o 2027 (con beneficio del dubbio sulle date di scadenza del nuovo finanziamento), aumentando il tasso di interesse al 16%. Di fronte alle resistenze, il presidente dell’Inter si sarebbe allora detto disponibile ad alzare il tasso anche al 20%. Da Oaktree, ipotizza sempre il CorSport, nessuna apertura: da parte del fondo starebbe infatti prevalendo il timore che con questo tipo di gestione il valore del club si possa abbassare, complicando ulteriormente le possibilità di individuare poi un investitore disposto a pagare l’Inter per la cifra richiesta. Meglio, dunque, rilevare il club e trattarne poi direttamente la cessione (altro condizionale d'obbligo). Zhang (e qui avanza l'ipotesi B, quella che porta invece alla possibilità di un accordo) per ora si dice che mantenga un atteggiamento fiducioso, ma per arrivare all'accordo sperato dovrà innanzitutto dimostrare che l’Inter ha imboccato un percorso destinato a sistemare i conti, con un risultato di bilancio che, al prossimo 30 giugno, dovrebbe dimezzare le perdite rispetto ai -85 milioni del 2022/23. A tutto questo, per completare il quadro eventuale, andrebbe ad aggiungersi anche la questione stadio (riqualificazione di San Siro), tema sul quale però passi avanti arriveranno solo dopo la data di scadenza del prestito a maggio. E questa, in fondo, è la sola certezza.

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