In casa Lazio inizia l'era Tudor. Dopo le dimissioni di Maurizio Sarri, il nuovo tecnico biancoceleste ha preso ufficialmente il comando delle operazioni a Formello e ha deciso di fare subito sul serio aumentando l'intensità del lavoro e impostando un percorso per cambiare volto alla squadra. L'ex Marsiglia ha subito testato il 3-4-2-1 diventato ormai un marchio di fabbrica delle sue formazioni.
Davanti a Mandas, che per un po' prenderà il posto dell'infortunato Provedel, sono stati schierati Casale, Romagnoli e Gila. Senza esterni a tutta fascia di ruolo, in quelle posizioni si sono disimpegnati Pedro e Lazzari, con Kamada e Cataldi schierati al centro. Avanzato sulla trequarti Luis Alberto, al fianco di Felipe Anderson. Davanti si sono alternati Immobile e Castellanos, che punta a strappare al capitano la maglia da titolare.
Ma non è tutto qui. Per dare un segnale all'ambiente e massimizzare il tempo a disposizione, Tudor ha deciso di cominciare subito a trasferire le sue indicazioni ai giocatori con due sedute doppie in programma tra oggi e domani e di non concedere tutto il weekend libero nella settimana di sosta per gli impegni delle nazionali. Scelte che lasciano subito intuire un netto cambio di rotta già nell'immediato e che potrebbero anticipare altre decisioni importanti in campo.
Stando a Il Messaggero, con Tudor alla guida, a Formello i giocatori partiranno tutti alla pari e nelle nuove gerarchie potrebbero essere proprio i senatori a rischiare di più. In primis appunto Ciro Immobile, già finito nel mirino dopo l'addio di Sarri e a secco da ben sette gare di fila. Discorso simile per Luis Alberto, poco continuo e decisivo nelle prestazioni in questa stagione nonostante i quattro gol e i sei assist messi a referto finora. Per entrambi questo finale di stagione sarà cruciale per delineare il loro ruolo e il loro futuro a Roma. Soprattutto se le sirene arabe e spagnole a giugno dovessero tornare a suonare e a facilitare eventuali addii.
TUDOR: "IL GRUPPO E' SANO, FAREMO IN FRETTA"
E' carico Igor Tudor per la sua nuova avventura alla Lazio. "La Lazio è un club prestigioso, uno di quelli che chi fa questo lavoro vorrebbe allenare. Allenare una squadra come la Lazio è una questione di prestigio, una cosa bella e stimolante - ha spiegato il nuovo tecnico biancoceleste -. È una squadra prestigiosa, con giocatori forti e una tifoseria speciale. Fare parte di questo club e di questa città, che sono una cosa unica, non si può non accettare". "Sono tutti predisposti per fare bene, c’è serietà e organizzazione giusta, quella che piace a me. Quasi come una famiglia - ha aggiunto -. Bisogna mettersi a lavorare con intelligenza e nel modo giusto". "Quando vieni da un allenatore che fa un altro tipo di calcio ci vuole un po’ di adattamento e di tempo - ha proseguito Tudor -. Penso che c’è un gruppo sano, di gente che lavora e si applica. Tocca a me di trasmettere al più presto le idee che ho nella testa, penso che faremo in fretta". "Sono difensore, ma mi piace molto lavorare sulla fase offensiva, non rinunciando alla difesa. Si dice che si vince con la difesa, ma non sono solo i difensori e il portiere, ma tutta la squadra - ha aggiunto -. Vorrei vedere tutta la squadra che fa entrambe le fasi. Questo è l’obiettivo che vogliamo avere con spirito di sacrificio che non deve mancare mai". "Io non rinuncio a niente come allenatore. Voglio vedere tutto nella squadra: fase offensiva, difensiva, transizioni, grinta, corsa, qualità di gioco, possesso, corsa nello spazio. Penso che il calcio moderno vada in quella direzione, di attaccare con tanti uomini, di fare gol, di non essere noiosi. Proverò a fare tutto questo - ha concluso il tecnico della Lazio -. In qualcosa riuscirò meglio, in qualcosa meno però è sempre un miglioramento. Sono uno che non si accontenta mai".