La vittoria sulla Virtus Segafredo Bologna, ottenuta dopo una lunga rimonta e un entusiasmante tempo supplementare, può essere la svolta nella stagione difficile della Carpegna Prosciutto Pesaro. Penultima nella Serie A di basket, la formazione guidata da Meo Sacchetti in panchina e Andrea Cinciarini in campo vuole ripartire da questo successo per continuare la propria corsa verso la salvezza. Di questo e tanto altro ne abbiamo parlato proprio con il coach della VL, Sacchetti, da gennaio nel club marchigiano.
Cosa vi ha dato la partita contro la Virtus in termini di autostima e autorevolezza? "Arrivavamo da un brutto secondo tempo a Trento e ci voleva un atteggiamento diverso - ha spiegato Meo Sacchetti. Giocando contro una squadra come Bologna, squadra di Eurolega, ci doveva essere qualcosa di diverso per evitare di andare incontro a una figura “barbina”. Resta il fatto che abbiamo vinto contro le prime in classifica, però un successo vale sempre e comunque due punti. Perciò sarà importante la prossima partita".
Pesaro è capace di vincere contro le big e fallire gli scontri diretti: "Ciò che è successo a Trento non riesco proprio a capirlo. Abbiamo perso in casa contro Brindisi e anche questa è una sconfitta che non doveva succedere. A una squadra come la nostra non può mancare l'aspetto mentale: si può giocare bene o giocare male, ma l'aspetto mentale è la parte più importante. Dovremo mantenerlo anche nella prossima partita, perché sennò siamo proprio a un punto morto".
McDuffie e Wright-Foreman cosa hanno dato? "Sicuramente ci hanno portato qualcosa di imprevedibile, sono dei giocatori che hanno capacità di crearsi tiri da soli. Questo ci è servito perché poi hanno tolto anche un po’ di pressione anche agli altri giocatori. Ci hanno dato una grossa mano".
Andrea Cinciarini sta dando un grande contributo. È lui il leader di questa Carpegna Prosciutto Pesaro? "È un giocatore abituato a questo ruolo. È un playmaker e i playmaker di solito sono anche i leader. Poi è uno di Pesaro che gioca Pesaro, perciò sa quanto è importante. L'ha sempre fatto nelle sue squadre, lo continua a fare ora. È un professionista esemplare, ma per me non è una novità".