La Procura federale vuole fare in fretta sul caso Acerbi-Juan Jesus e consegnare la relazione al giudice sportivo della Serie A - che non si è pronunciato a riguardo e ha chiesto un supplemento di indagine - entro la fine di questa settimana o al massimo tra lunedì e martedì. Venerdì sarà il giorno delle udienze: il difensore del Napoli racconterà la sua versione dei fatti davanti al Procuratore Giuseppe Chiné, che intanto ha già acquisito le immagini per la prova televisiva. Poi toccherà al giocatore dell'Inter, affiancato da un avvocato del club nerazzurro, in videoconferenza da Appiano Gentile alla presenza di un rappresentante della Procura. Probabile che venga ascoltato anche l'arbitro La Penna, direttore di gara della sfida di San Siro. La sentenza è attesa prima del prossimo turno di campionato dopo la pausa per le Nazionali.
"Chi fa razzismo ha un cervello piccolo, bisogna essere forti, le leggi non vengono rispettate", ha detto Juan Jesus, in video pubblicato sui profili social del Napoli ma registrato - come si legge nei titoli in apertura del filmato - lo scorso 15 marzo, cioè due giorni prima della partita contro l'Inter e del caso con Acerbi. "Negli stadi il razzismo ancora c'è. Dobbiamo crescere come esseri umani, visto che ci sono persone che non hanno ancora consapevolezza quanto questi atteggiamenti possano ferire. Abbiamo cuore, anima e cervello. Spero vengano fatte a breve leggi più forti per fermare tutto questo". Il brasiliano va avanti dritto per la sua strada da solo con i suoi legali e confermerà di aver ricevuto offese razziste da Acerbi nel finale di partita contro l'Inter. Massimo riserbo sull'argomento in casa Napoli: il club interverrà nella vicenda nel caso di richiesta da parte del giocatore. Intanto Juan Jesus si è allenato a Castelvolturno. Dal canto suo il difensore nerazzurro, ad Appiano alla ripresa dei lavori, ribadirà quello che ha detto l'altro ieri nel confronto con il club: nessun intento discriminatorio nelle sue parole e che la frase pronunciata sarebbe stata "ti faccio nero".