A quasi due mesi dal suo addio anticipato alla Roma, Tiago Pinto è tornato a parlare della sua esperienza in giallorosso. "L'esonero di Mourinho? Quello è stato un giorno molto difficile per tutti - ha spiegato a Sky Sport l'ex ds della Roma -. Io sono ancora giovane, non so se i direttori sportivi più anziani gestiscono certe questioni in modo diverso". "Io nel momento in cui si deve licenziare un allenatore sono morto perché significa che anche io ho sbagliato qualcosa prima di mettere fine a un rapporto di due anni e mezzo - ha aggiunto -. Lui sa che fino alla fine gli sono sempre stato leale".
"Non è mai arrivato un giocatore a Roma senza che Mourinho non fosse a conoscenza - ha continuato Tiago Pinto -. Sarei bugiardo, però, se dicessi che tutti i giocatori arrivati fossero delle prime scelte. Non è così, lui era coinvolto su tutti i giocatori che potevamo prendere." "Dai giocatori che sono andati bene a quelli che sono andati male, nessuno è stato giocatore di Tiago o di Mourinho o della società - ha aggiunto -. Nessun giocatore è arrivato senza che Mourinho ne fosse a conoscenza. Non è giusto, però, dire che Mourinho abbia avuto tutti i giocatori che voleva. Quelli che abbiamo preso sono quelli che potevamo prendere a determinate condizioni".
Poi qualche considerazione su Daniele De Rossi, arrivato sulla panchina giallorossa al posto proprio dello Special One e protagonista della svolta della squadra sul piano dei risultati e della comunicazione. "Daniele sta facendo molto bene ed è una persona spettacolare - ha raccontato Tiago Pinto -. Mi ha sorpreso la consapevolezza che ha di quanto costa essere allenatore".
"Se mi ha chiesto di restare? Sì, noi abbiamo sempre avuto un buon rapporto, anche prima del suo arrivo", ha proseguito l'ex ds della Roma confermando l'ottimo feeling con De Rossi. "Lo confermerei alla guida della Roma? Ora non posso mettermi nei panni del ds giallorosso...", ha continuato Tiago Pinto dribblando un po' la domanda.
Poi qualche considerazione sulla fine dell'avventura a Trigoria. "Cosa è successo dopo la finale di Europa League persa a Budapest? Quello che mi ricordo è che è stato umanamente difficile gestire le ore successive a quella sconfitta - ha raccontato Tiago Pinto -. È stato l'unico giorno della mia carriera in cui ho sentito l'impatto fisico sulle mie emozioni. È stato un momento cruciale per me, forse è stato in quel momento che ho preso la decisione di andare via". "Ho imparato tanto in Italia, ho avuto il piacere di imparare da grandi direttori sportivi come Ausilio, Massara, Rossi e Corvino - ha aggiunto -. Non si sa mai, magari un giorno tornerò a lavorare in Italia".
Infine spazio ai singoli. "Svilar diventerà tra i migliori portieri al mondo, la squadra ha un valore sul mercato", ha annunciato Tiago Pinto. "Paulo è un bambino d'oro, un grande giocatore ma anche una grande persona. Prima di conoscerlo avevo una grande ammirazione nei suoi confronti, adesso è anche aumentata - ha proseguito -. Futuro? Non lo so, ma a Roma è molto felice".