"È stato un incidente di gara. Me lo aspettavo: ci sono situazioni e situazioni, si poteva fare poco. Ci sarebbe mancata solo una penalizzazione a mio carico. Mi dispiace particolarmente. Sono partito bene ma alla terza curva ho scelto la linea sbagliata. Volevo passare Enea che era un po' in difficoltà. Dopo ho avuto problemi di grip al posteriore. Non riuscivo a spingere, non eravamo a posto. Peccato, il potenziale qui c'era, anche fino al warm up". Grande delusione per Francesco Bagnaia al capolinea di un fine settimana poco fortunato e ancora meno brillante, "culminato" nel controverso episodio dello strike con Marquez a tre giri dalla bandiera a scacchi del GP del Portogallo.
Questa la versione di Marquez: "È stato un incidente di gara che abbiamo pagato entrambi a caro prezzo, lasciando per strada tanti punti. In quella fase di gara ero più veloce di lui. Lo avrei superato lo stesso il giro dopo: ha provato a replicare e siamo entrati in contatto. Secondo me Pecco è stato un po' troppo... ottimista. Io dall'esterno non ho potuto fare molto. Ne abbiamo discusso serenamente in Direzione Gara. Sono cose che succedono".
Claudio Domenicali sta con... entrambi. "Il contatto Marquez-Bagnaia? Le gare sono così, sono due campioni, nessuno voleva mollare. Con la loro esperienza potevano stare un po' più attenti, anche per un quinto posto se la sono giocata. Si sono toccati piano e con quella inclinazione sono caduti entrambi. Li capisco ma no li giustifico", ha detto l'ad della Ducati a Sky. "La presenza di Marquez? Qui ci sono tanti campioni, tutti fortissimi, alcuni sono campioni del mondo che vogliono vincere. Capisco il tema che piace, ma non abbocco alla polemica", ha aggiunto. "Avere più punte in squadra? È positivo perché hai tanti dati da confrontare, avere più moto in pista è un vantaggio perché crescono tutti. È questa la nostra filosofia", ha spiegato.