LE PAGELLE DELLA FIORENTINA
DRAGOWSKI 6,5 - Cambiando portiere la Fiorentina ha iniettato sicurezza in tutta la squadra. Non che Lafont fosse scarso: era semplicemente un ragazzo timido che non riusciva ad aiutare il reparto difensivo. Dragowski è un portiere in modalità 2.0 ma soprattutto uno che si fa sentire in tutti i sensi.
MILENKOVIC 6,5 – Un gioiello che la Fiorentina non ha ancora prezzato ma che durante la stagione richiamerà grandi folle di osservatori per la personalità con cui presidia la sua zona difensiva.
PEZZELLA 7 – Ingaggia un duello senza esclusione di colpi con Higuain e lo vive nella maniera giusta, con attenzione estrema e con il giusto grado di cattiveria. A un quarto d’ora dalla fine è protagonista di un salvataggio davvero straordinario, sporcando un passaggio di Khedira che stava trasformandosi in assist perfetto. Dal 38’ st CECCHERINI SV.
CACERES 6 – Dategli licenza di tackle e lui farà sempre la sua figura. Nel suo passato ci sono anche esperienze da esterno fluidificante ma arrivato alla sua età va sfruttato per quello che sa fare meglio, attaccare l’avversario diretto e ripartire oppure semplicemente picchiare ed evitare guai peggiori.
LIROLA 6 – Nelle sue prime apparizioni con la maglia del Sassuolo sembrava destinato a un’ascesa folgorante. Era un momento di grande ispirazione che non si è ripetuto a quei livelli eccezionali, ma quando c’è da percorrere tutta la fascia destra lui non si spaventa. Va su e giù, senza mai chiedere tregua.
PULGAR 6,5 – Sostanza che serve in mezzo al campo, sostanza che il Bologna rimpiange di sicuro come forse rimpiange l’idea di avergli attaccato un’etichetta con il prezzo di 12 milioni, clausola esercitata con grande lungimiranza dagli uomini di Commisso.
BADELJ 7 – Che Firenze fosse casa sua si era capito da tempo, più o meno dalle prime settimane di una fallimentare avventura alla Lazio. Badelj a Firenze è un giocatore di alto livello, un leader, uno a cui dare sempre la palla nei momenti di difficoltà perché tanto lui sa esattamente cosa farne.
CASTROVILLI 7 – Complimenti a chi ha deciso di puntare su di lui e complimenti a questo ragazzo per la sua personalità, che gli consente di esaltare le sue caratteristiche tecniche in un ruolo ibrido di tuttocampista che mette in netta difficoltà una corazzata contro la Juve. Certo se fosse anche preciso nelle conclusioni sarebbe pronto per la Nazionale. Dal 44’ st ZURKOWSKI SV.
DALBERT 6,5 – Se non avesse alle spalle l’avventura tormentata all’Inter lo si guarderebbe con occhi diversi. Ogni sua giocata sensata strappa un “oh” di ammirazione, ma poi alla lunga tutto diventa normale e ci si meraviglia solamente al primo appoggio sbagliato.
CHIESA 6 – Fare la prima punta non è esattamente la sua vocazione. In questa nuova idea tattica coniata da Montella dovrebbe provare a tramutarsi in quello che non è mai stato. Una metamorfosi che forse sarebbe più facile se di fronte non ci fosse (proprio) la Juve.
RIBERY 7 – Il suo calcio è fatto di immaginazione e intuizione e ogni occasione è buona per dimostrarlo. Una volta calamitato il pallone, l’applauso è assicurato. Basta non esagerare nel chiedergli sacrificio tattico, perché stavolta basta un cambio di scarpe per lenire il mal di piedi, ma non potrebbe bastare se arrivasse un mal di pancia. Per ora va benissimo così, va bene che giochi poco più di un’ora e che esca con una standing ovation. Dal 24’ st BOATENG 6 – Un buon impatto sulla partita da attaccante puro, con qualche incursione da apprezzare.
Allenatore MONTELLA 7 – Come si cambia per non farsi spazzare via. Appena percepita l’ombra di Gattuso alle sue spalle, ha inventato una Juve gattusiana, tutta pressing e ripartenze, magari anche con qualche scarpata. Il fioretto è rimasto nella custodia, alla Juve avrebbe fatto solletico. La sciabola si fa sentire di più.