IL CASO

Acerbi-Juan Jesus: è l'ora della sentenza. L'interista rischia grosso

Il giudice sportivo si pronuncerà dopo aver letto la documentazione del Procuratore federale. Dieci giornate di stop per il nerazzurro se fosse accertato l'insulto razzista

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È il giorno della sentenza, dell'ultimo atto del caso Acerbi-Juan Jesus, scoppiato in occasione di Inter-Napoli del 17 marzo. Il giudice sportivo Gerardo Mastandrea emetterà il verdetto sul difensore dell'Inter dopo aver studiato la documentazione ricevuta sabato da parte del procuratore federale Giuseppe Chiné, che nei giorni scorsi ha raccolto le testimonianze dei due giocatori in videoconferenza. Da una parte il brasiliano del Napoli ha ribadito di aver subito un insulto razzista: "Acerbi mi ha detto: vai via nero, sei solo un n...". Dall'altra l'interista ha negato qualsiasi intento discriminatorio nelle sue parole, parlando di fraintendimento da parte di Juan Jesus: ha usato il termine 'nero', non in senso dispregiativo.

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Cosa rischia Acerbi? Se fosse accertato l'insulto razzista sarebbe sanzionato con una squalifica di almeno dieci giornate o con un stop a tempo per aver violato l'articolo 28 del Codice di giustizia sportiva che recita "Costituisce comportamento discriminatorio ogni condotta che, direttamente o indirettamente, comporta offesa, denigrazione o insulto per motivi di razza, colore, religione, lingua, sesso, nazionalità, origine anche etnica, condizione personale o sociale ovvero configura propaganda ideologica vietata dalla legge o comunque inneggiante a comportamenti discriminatori. Il calciatore che commette una violazione di cui al comma 1 è punito con la squalifica per almeno dieci giornate di gara o, nei casi più gravi, con una squalifica a tempo determinato e con la sanzione prevista dall’art. 9, comma 1, lettera g) nonché, per il settore professionistico, con l’ammenda da euro 10.000,00 ad euro 20.000,00". Se non venissero rilevate offese razziste, Acerbi potrebbe comunque essere punito per "condotta gravemente antisportiva" violando l'articolo 39 del Codice di giustizia sportiva (quello che fu usato per la rissa Lukaku-Ibrahimovic nel derby di Coppa Italia del 2021). A quel punto si partirebbe da due giornate di squalifica, che possono salire a 3-4 aggiungendo possibili aggravanti. La terza via è quella dell'assoluzione, con il giudice sportivo che accoglie la difesa del nerazzurro.

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