Stefano Pioli può sorridere dopo il match vinto dal suo Milan contro la Fiorentina. Un successo che porta i rossoneri a blindare il secondo posto, ma con la consapevolezza che potevano essere un po' più vicini all'Inter: "Non ci sono 14 punti di differenza, la classifica è questa perché la differenza l'hanno fatta tra novembre e dicembre quando loro fanno 12 punti e noi perdiamo in casa con Udinese e Juve e ci facciamo rimontare a Napoli e Lecce. Loro hanno preso il distacco e lo mantengono nonostante il nostro momento". Sul futuro, dopo essere stato confermato da Scaroni nel pre-partita, ai microfoni di Sky il tecnico non si nasconde: "Io non ho mai avuto dubbi: il Milan non si lascia. Mi trovo bene e siamo ambiziosi. Io qui sono felicissimo e dipende solo da quello che succederà".
Fiorentina-Milan, le immagini del match
"Sono tanto affezionato al Milan, mi mettono nelle condizioni ideali per lavorare. Sono felice, ma nessuno deve pensare al futuro. Solo il club può per essere competitivi e programmare. Noi dobbiamo stare concentrati per lavorare, ci isoliamo a Milanello per fare bene perché ci sono ancora partite importanti da qui alla fine" ha proseguito.
Parlando del match vinto al Franchi ha aggiunto: "La partita l'abbiamo interpretata e approcciata bene, vinto in un campo dove abbiamo sempre fatto fatica. Oggi abbiamo giocato una gara vera e con un gran controllo. Dopo la sosta non è mai facile, quindi sono particolarmente soddisfatto. È un ottimo momento che dura da 2-3 mesi, stiamo crescendo e migliorando nella compattezza. Se difendiamo bene abbiamo le qualità per mettere in difficoltà gli avversari".
Sui risultati altalenanti a inizio anno, Pioli ha poi voluto sottolineare: "Nel calcio non si inventa nulla e non si negano i tempi di inserimento. Abbiamo cambiato tanto rispetto allo scorso anno, loro dovevano conoscere me e io loro per sfruttare le loro qualità. La qualità c'è, l'allenatore deve sfruttare al meglio le caratteristiche dei giocatori. Forse ci mancano altre qualità, ma le stiamo sopperendo con sacrificio e corsa".
Poi tanti applausi e complimenti a Leao: "Gli manca poco per diventare quel campione che io pensavo potesse diventare. Non lo è ancora, ma lo vedo come lavora e gli manca poco. Ci affidiamo tanto a lui, è al top perché ha qualità e forza difficili da tenere.
Sul ritorno a Firenze ha quindi aggiunto: "Per me tornare qui, soprattutto oggi per quello che è successo alla Fiorentina e per quello che abbiamo vissuto con Astori, è sempre un emozione e un piacere. Mi hanno dato tanto, sia da giocatore che da allenatore".
LEAO: "FUTURO? NON SO, MILAN È CASA" Intervistato da Sky al termine del match, Rafael Leao si è detto soddisfatto per il successo al Franchi: "Vincere oggi era un obiettivo, è stata difficile perché la Fiorentina è una squadra di qualità. Nel primo tempo potevamo chiuderla, nel secondo tempo siamo entrati bene e l'abbiamo chiusa. Il momento della squadra, quando stiamo bene, ho fiducia e gioco meglio. Chuku ha fatto una grande partita e sono contento per lui perché ha vissuto un momento delicato".
Poi, rispondendo a una domanda sulla conferma di Pioli al Milan, ha parlato anche del suo futuro: "Ho un contratto con il Milan, il futuro non lo so. Adesso sono qui di testa e cuore. Il Milan è la mia casa, mi ha aiutato a crescere come uomo e calciatore e sono felice qui".
E sul polsino che lo accompagna da qualche match, il portoghese ha svelato: "Me l'ha regalato un bambino prima del riscaldamento col Napoli. Ho pensato che mi potesse portare fortuna, è stato un momento molto bello. Sogno di vincere qualcosa di importante quest'anno col Milan, l'Europa League. Ma è importante anche allontanarci dal terzo posto".