L'ANALISI

Milan, nel 2024 il passo è da scudetto. Che rimpianti per quei due punti tra ottobre e novembre

 La differenza numerica con l'Inter è tutta tra la 9ª e la 12ª giornata, con due pareggi e due sconfitte, mentre i nerazzurri conquistarono 12 punti

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@Getty Images

La convincente vittoria di Firenze, la quarta di fila, ha permesso al Milan di dare una spallata alla Juventus e di blindare il secondo posto in classifica. I rossoneri, trascinati da un Leao imperiale, hanno confermato di essere probabilmente la squadra più in forma del campionato e il loro passo nel 2024 è da Scudetto. La distanza dall'Inter, anche se c'è ancora il derby di ritorno da giocare, è siderale e per sognare una rimonta quasi impossibile bisogna sperare in un improbabile crollo dei cugini, tipo quello del 2022 quando la formazione di Inzaghi conquistò solo 7 punti in 7 giornate e diede il la alla rimonta milanista. La giusta euforia per l'ottimo momento di forma è accompagnata anche da inevitabili rimpianti. Stefano Pioli, nel post partita, ha centrato in pieno il motivo del distacco con i nerazzurri: "Io non credo ci siano 14 punti tra noi e l'Inter, ma loro hanno approfittato del nostro mese in cui abbiamo fatto solo 2 punti e loro 12. È lì che ha preso il distacco".

Per capire a cosa si riferisca Pioli, bisogna riavvolgere il nastro del campionato e tornare alla nona giornata. Reduce dalla sosta per le nazionali e dalla contestata e fortunosa vittoria di Marassi contro il Genoa, il Milan alla ripresa viene battuto in casa 1-0 dalla Juventus. La giornata successiva, i rossoneri non riescono a difendere due gol di vantaggio a Napoli e si fanno rimontare nella ripresa. Il patatrac, però, arriva all'11ª giornata, quando Calabria e compagni cedono a San Siro contro l'Udinese. Il periodo nero si chiude a Lecce, dove il Milan getta ancora al vento due gol di vantaggio e si fa riprendere da Sansone e Banda. In totale 2 punti su 12 disponibili e addio scudetto, perché nel frattempo l'Inter passeggiava con il Torino (0-3), batteva la Roma (1-0), passava a Bergamo 2-1 e infine regolava senza problemi il Frosinone. Dodici punti su dodici in saccoccia, un ritmo che solo la Juventus riusciva a tenere fino al crollo verticale iniziato il 27 gennaio contro l'Empoli.

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Ora l'imperativo in casa Milan è chiudere al meglio il campionato, difendere il secondo posto che vale la qualificazione alle ricche Final Four di Supercoppa Italiana e concentrarsi sull'unico trofeo che rimane, l'Europa League. Il cammino non è facile, a partire dai quarti contro la Roma, e sulla carta Liverpool e Bayer Leverkusen paiono avere una marcia in più. Ma con un Leao così, "un mix tra Neymar e Mbappé" per dirla alla Florenzi, sognare non costa nulla.

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