E' tutto sbagliato, è tutto da rifare. Il crollo interno contro l'Atalanta ha sancito la fine dei sogni Champions League per il Napoli. Nel giro di un anno la squadra azzurra è passata dall'essere la più bella del campionato, chiuso con uno storico scudetto, al titolo di flop dell'anno. Per questo la prossima sarà la stagione della rivoluzione. Si comincerà subito, con Aurelio de Laurentiis che ha deciso di rivoluzionare la direzione tecnica. A partire dal direttore sportivo, che dovrà prendere il posto di Meluso e soprattutto cancellare il ricordo di Giuntoli.
In cima alla lista del presidente azzurro c'è Igli Tare, pronto a ripartire dopo un anno sabbatico seguito all'addio con la Lazio. Tra i candidati ci sono anche l'ex Milan, Frederic Massara, già contattato l'anno scorso, e Pietro Accardi dell'Empoli.
Ancora più delicata sarà la scelta dell'allenatore. Falliti gli esperimenti Garcia, Mazzarri e Calzona, servirà un proflo di alto livello. Come Vincenzo Italiano, che è pronto a liberarsi dalla Fiorentina per iniziare la sua avventura sotto il Vesuvio. Ci sarebbe anche Stefano Pioli, ma la sua separazione con i rossoneri, data per certa solo pochi mesi fa, adesso pare decisamente improbabile. Tra gli emergenti, Raffaele Palladino sembra essere il preferito.
Chiaramente non bisogna dimenticare Antonio Conte, che resta un sogno, ma che AdL proverà a cullare sino all'ultimo. Magari con un maxi-ingaggio visto che non potrà garantirgli la Champions League. Bisognerà poi mettere mano alla rosa, partendo dall'attacco. Data per certa la partenza di Victor Osimhen, con i 120 milioni di euro della sua clausola si andrà dritti su un nome importante: Zirkzee, David e Gimenez sono tra i profili più gettonati. Ma prima bisognerà ricostruire il Napoli a partire dai piani alti.